Economia

La recessione Italia ha già bruciato i futuri sussidi del Recovery Fund

29
Maggio 2020
Di Redazione

 

Il calcolo è semplice. Nei primi tre mesi del 2020 (quindi con meno di un mese di lockdown causa Covid19) il Pil italiano è calato del 5,4% rispetto a quello dello stesso periodo del 2019. Tradotto in miliardi significa aver bruciato in un anno 96,5 miliardi di euro. La parte sussidi del Recovery Fund che dovrebbe arrivare (il condizionale è d'obbligo) nel nostro Paese dall'UE tramite il fondo ammonta a 82 miliardi di euro. Siamo già in passivo di quasi 15 miliardi di euro, quasi un punto di Pil, ancora prima di cominciare.

E' anche vero che non siamo soli. Lo stesso calo nel primo trimestre lo ha fa fatto registrare la Francia (-5,3%) e la stima di calo 2020 del Pil della Germania si aggira attorno al 6,6%.

L'Italia se filasse tutto liscio a Bruxelles riceverà dal Fondo europeo alle porte 172 miliardi di euro. Ma di questi 82 sono di sussidi, mentre 90 miliardi di euro saranno un vero e proprio prestito. Anzi, per dirla bene anche gli 82 miliardi di euro dei 500 totali erogati all'Italia tramite sussidi andranno restituiti agli investitori nel lungo periodo, perché saranno raccolti sul mercato. Quindi anche l'Italia sarà chiamata a ripagare, in base a quanto contribuisce al bilancio Ue, cioè attorno al 12% del totale. In euro circa 60 miliardi.

La partita del Recovery Fund è più che mai ancora aperta. Prossimo appuntamento il Consiglio europeo del 19 giugno, che sarà comunque solo una prima discussione tra parti ancora lontane. Olanda, Svezia, Danimarca e Austria hanno fatto sapere che per ora il loro è un "No". Non se ne parla di sborsare una cifra come 500 miliardi a fondo (quasi) perduto. E per l'approvazione finale serve necessariamente l'unanimità.

Intanto la recessione in Italia non è più un'ombra, è molto concreta e la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro non è una previsione da menagrami per il prossimo autunno. Un solo mese di lockdown ci è costato oltre 90 miliardi di euro. Figuriamoci quali saranno i dati del Pil del secondo trimestre, che saranno resi noti dall'Istat a fine luglio.

Intanto una cosa è certa: trovata la quadra a Bruxelles sul Recovery Fund materialmente saranno distribuiti entro il 2020 solo 11,5 miliardi di euro da dividere per tutti gli Stati membri. Rispetto al calo del Pil italiano stiamo parlando dei cosiddetti "ferretti" (le monete da 1 e 2 centesimi) nel portafogli.

 

Paolo Bozzacchi 

 

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