Economia

Turismo, report Bankitalia 2022: raddoppiati i flussi in entrata in Italia

11
Luglio 2023
Di Giampiero Cinelli

Banca D’Italia ha pubblicato il Report annuale sui dati del turismo internazionale, che registra i flussi che hanno coinvolto l’Italia e la spesa ad essi correlata in percentuale al Pil. Quest’ultimo documento si riferisce all’anno 2022.

Un anno positivo, visto che la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è più che raddoppiata rispetto all’anno precedente, riportandosi in prossimità dei livelli antecedenti la pandemia. In termini reali risulta tuttavia ancora inferiore di quasi il 10%. La spesa dei viaggiatori italiani all’estero è cresciuta in misura analoga: ne è derivato un consistente ampliamento dell’avanzo della bilancia dei pagamenti turistica (ovvero sono più le transazioni in entrata che quelle in uscita rispetto all’ambito del turismo), tornato al livello del 2019, all’1,0% del Pil, da 0,5 nel 2021. In un contesto di ripresa del turismo internazionale a livello globale, ad eccezione dei paesi asiatici in cui le restrizioni ai movimenti si sono protratte per larga parte del 2022, la quota di mercato dell’Italia è significativamente cresciuta, dal 3,9 al 4,5%».

Alla crescita delle entrate turistiche dell’Italia hanno contribuito in pari misura la spesa dei viaggiatori provenienti dalla UE e quella dei viaggiatori extra-UE. Per questi ultimi ha pesato soprattutto il forte incremento delle entrate dagli Stati Uniti e, in misura minore, dal Regno Unito. La spesa per viaggi di vacanza è stata trainata soprattutto da quelli culturali e dalle visite alle città d’arte, che erano stati maggiormente penalizzati durante la pandemia. Anche la spesa connessa con i viaggi per motivi di lavoro è significativamente aumentata.

Il surplus della bilancia turistica è più che raddoppiato, a 18,2 miliardi di euro, e la sua incidenza sul PIL è ritornata all’1,0 per cento (come nel 2019, il valore più alto dal 2001), ben al di sopra della media della UE. Il saldo è migliorato in tutti i paesi della UE a forte vocazione turistica. Nel 2022 in Ue i Paesi con le più alte prestazioni turistiche risultano la Grecia, il Portogallo, Spagna, Slovenia e Austria.

Come detto prima i risultati italiani dipendono in gran parte da viaggiatori europei e nordamericani. Le entrate legate ai viaggi per vacanza, che pesano per il 60% su quelle complessive, sono ammontate a 26,6 miliardi, una volta e mezza il valore del 2021. Sono state trainate dalla forte espansione delle visite alle città d’arte, una componente che era state particolarmente penalizzata durante la pandemia e che è tornata a rappresentare il motivo principale dei viaggi per vacanza. Le spese per viaggi d’affari hanno superato il valore antecedente lo scoppio della pandemia. Avevano registrato già nel corso del 2021 un forte recupero, anche con il contributo dei visitatori dall’estero che si erano stabiliti temporaneamente in Italia per svolgere da remoto la loro prestazione lavorativa (i cosiddetti soggiornanti a lunga permanenza durante la pandemia).

I viaggiatori italiani all’estero

Nel 2022 la spesa dei viaggiatori italiani all’estero è aumentata del 106 per cento rispetto all’anno precedente (87% in termini reali), portandosi a 26,0 miliardi. Il significativo aumento del numero di viaggiatori italiani all’estero (da 21 a 54 milioni) tuttavia rimane di circa un quinto inferiore al livello
precedente la pandemia. Il numero di pernottamenti è in media di 9,8 giorni, in flessione.

Il numero di viaggiatori italiani all’estero è aumentato di oltre una volta e mezza. La quota di quelli che hanno utilizzato un mezzo di trasporto stradale già lo scorso anno si era riportata in linea con il 2019 ed è rimasta stabile. In termini di spesa, è cresciuto il peso dei viaggi in aereo, per i quali è più elevata l’incidenza dei viaggi per motivi di lavoro, caratterizzati da una maggiore spesa media unitaria. Un terzo della spesa dei vacanzieri si è concentrato in Spagna e Grecia.

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