Economia

Italia-Cina: cosa abbiamo firmato

27
Marzo 2019
Di Redazione

 

Tutto è iniziato venerdì, con l’arrivo nella Capitale di Xi Jinping, Presidente della Repubblica Popolare Cinese. L’aria era strana, c’era fibrillazione, timore e curiosità. E così, dopo aver mappato tutti gli spostamenti del Presidente cinese, dopo aver appreso di una suntuosa cena al Quirinale e dopo le foto degli eleganti outfit della First Lady cinese, siamo arrivati a sabato, giorno della firma delle intese tra i Paesi.

La cerimonia per la firma degli accordi si è tenuta nella mattinata a Villa Madama. 29 le intese istituzionali sottoscritte, tra istituzionali e commerciali, tra cui quella in materia di cooperazione nel settore del commercio elettronico, quella volta a prevenire evasioni ed elusioni fiscali, quella in materia di requisiti fitosanitaria per l’esportazione di agrumi freschi dall’Italia. E ancora: l’intesa sulla restituzione di 796 reperti archeologici appartenenti al patrimonio culturale cinese, quella in ambito di collaborazione sanitaria e l’intesa sul Rafforzamento della Cooperazione sulla Scienza, Tecnologia e Innovazione. Non è mancata poi la sottoscrizione di Memorandum sulla Belt and Road Initiative e sulle start up. In particolare, per quel che riguarda l’intesa sulla Belt and Road Initiative, si legge dal comunicato stampa del Ministero dello Sviluppo economico, che questa non ha valore di accordo internazionale e dunque non darà luogo ad impegni giuridicamente vincolanti. Il Memorandum però rappresenta un’intesa sugli scopi, i principi e le modalità di “collaborazione nel grande progetto di connettività eurasiatica”. Tra gli obiettivi, quelli del rafforzamento dell’export verso la Cina, il coinvolgimento delle imprese italiane per la realizzazione di infrastrutture lungo la “Via della Seta” e l’inclusione dei porti italiani (in particolare Trieste e Genova) nelle rotte del commercio internazionale.

Dalle parole del Vicepremier Di Maio si percepisce ottimismo: “Il Memorandum sulla Belt and Road, sottoscritto per nostro conto dal vicepresidente Luigi Di Maio costituisce un importante segnale di attenzione del Governo italiano verso questo progetto di connettività euroasiatica. Questa collaborazione viene impostata in stretto raccordo con la Strategia dell'Unione europea sulla connettività euroasiatica e nel pieno rispetto dei principi, oltre che di reciprocità, anche di trasparenza, inclusività, sostenibilità fiscale ed ambientale, come ben evidenziato nel testo".

La soddisfazione per il Memorandum sulla Belt and Road Initiative è stata alta anche per il Premier Conte, che ha dichiarato di aver accettato l’invito del Presidente Xi Jinping a partecipare a fine aprile al II Forum sulla Belt and Road Initiative, che si terrà a Pechino. Nel complesso, l’incontro tra Italia e Cina è andato meglio del previsto, senza troppe dichiarazioni contrarie e senza troppi atteggiamenti di dissenso.

 

Fabiana Nacci

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