Economia

Industria e sovranità: Medef e Confindustria chiedono un’Europa più forte, unita e ambiziosa

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Luglio 2025
Di Giuliana Mastri

Serve un’Europa più competitiva, autonoma e capace di esercitare il proprio peso strategico nello scenario globale. È questo il messaggio lanciato dal vicepresidente dell’associazione imprenditoriale francese Medef, Fabriche Le Sachè, nel corso del settimo vertice bilaterale tra Medef e Confindustria, tenutosi a Roma, in concomitanza con la conferenza internazionale sull’Ucraina.

Le Sachè ha messo in chiaro il legame profondo tra libertà e potenza economica, affermando: «Per difendere la libertà, abbiamo bisogno di un sistema economico potente per finanziare il nostro sforzo di difesa, per essere autonomi, indipendenti. Se non vogliamo dipendere da tecnologie straniere, dobbiamo poter esercitare le nostre scelte sovrane, la nostra libertà. E questo rende necessario avere imprese competitive, che possano innovare, che abbiano buoni margini, che guadagnino».

Il dirigente francese ha poi sottolineato l’importanza del ruolo attivo dei Paesi membri nella costruzione dell’Unione Europea: «Siamo a Roma perché l’Europa si fa a Bruxelles con la Commissione, anche a Strasburgo con il Parlamento europeo, ma si fa anche nelle ventisette capitali europee. L’Europa siamo noi, e l’Europa si fa anche con la nostra azione. È anche nostra responsabilità convincere i nostri concittadini, i nostri governi, andare dagli eurodeputati» quando «rallentano alcune riforme che sappiamo essere necessarie».

Sul piano delle alleanze industriali, Le Sachè ha evidenziato la forza del legame tra Italia e Francia:
«Con Confindustria e Medef abbiamo degli alleati Francia-Italia, il 30% del PIL europeo. Essere uniti, insieme, è un valore aggiunto. Lo vediamo anche nei confronti degli Stati Uniti». Ha poi aggiunto: «Nei confronti dell’Europa siamo pronti a presentare ancora delle proposte. Ci siamo organizzati per farlo, ci coordiniamo con Confindustria, lo faremo anche con i nostri amici tedeschi, credo a fine anno, a Roma, per il trilaterale con BDI».

Il fronte comune italo-francese, sostenuto da Confindustria e Medef, lancia un appello chiaro: serve agire in unità e promuovere una politica commerciale internazionale ambiziosa, in grado di rispondere al crescente protezionismo globale.

«In un mondo di crescente protezionismo e guerre commerciali, l’Europa non può permettersi di fermarsi», affermano congiuntamente le due associazioni imprenditoriali. Il Vecchio Continente deve infatti «ridurre le nostre dipendenze strategiche dalla Cina e dagli Stati Uniti» tramite «un unico strumento essenziale: accordi commerciali audaci ed equilibrati con altre regioni del mondo che riflettano i nostri interessi strategici».

Tra le richieste più urgenti, spicca la ratifica dell’accordo UE-Mercosur, definito «non solo un accordo commerciale, ma un segnale strategico», in grado di «diversificare le catene di approvvigionamento, garantire l’accesso a risorse vitali e costruire legami solidi con una regione ricca di potenziale industriale».

Alla stessa stregua, viene sollecitata la conclusione degli accordi con Australia, India e Indonesia, mentre sulle relazioni con Washington si auspica una linea di equilibrio: «La priorità deve essere evitare un ritorno all’escalation dei dazi. Raggiungere accordi equi e reciprocamente vantaggiosi, come il commercio industriale senza dazi e il riconoscimento reciproco, è alla nostra portata, ma solo se l’Europa rimane unita».

La posizione condivisa da Medef e Confindustria è netta: «Ogni accordo deve salvaguardare l’integrità del mercato unico e respingere le pressioni unilaterali. L’Europa non può essere un semplice spettatore nella corsa globale per l’influenza e la resilienza. È tempo di trasformare l’ambizione in azione, e la politica commerciale in vero potere strategico».