Economia
Il Made in Italy che non ti aspetti conquista la Cina
Di Jacopo Bernardini
(Intervista di Jacopo Bernardini per L’Economista, inserto de Il Riformista)
Quando si parla di Made in Italy all’estero, l’immaginario corre verso la moda, il vino, la cucina. Pochi penserebbero a uno sgrassatore per la cucina come simbolo dell’eccellenza italiana, per di più in Cina. Eppure, è proprio nel settore della detergenza che un marchio storico sta costruendo una delle sue crescite internazionali più solide e sorprendenti.
Parliamo del Gruppo DESA, nato oltre un secolo fa in Brianza come Saponificio Ambrogio Silva, realtà ancora a guida familiare oggi affiancata dal fondo Azzurra Capital, ha saputo intercettare una domanda diversa da quella dei settori glamour: quella della classe media cinese, in espansione e sempre più sensibile alla qualità percepita dei prodotti europei, anche nei beni di uso quotidiano. Lo ha fatto con il suo prodotto più iconico, lo sgrassatore Chanteclair, distribuito tramite un unico importatore, venduto soprattutto online grazie al passaparola e trainato dalla forza simbolica del made in Italy.
Nel 2024, oltre il 60% dell’export del Gruppo DESA è arrivato dalla Cina, contribuendo a un fatturato estero da 130 milioni di euro, pari al 27% del totale, su un volume complessivo che ha superato i 466 milioni, in crescita del 16% rispetto all’anno precedente.
«Nel nostro modello di business, metà della crescita deve arrivare dall’estero» spiega Marco Sala, vicepresidente del Gruppo. «Siamo partiti anni fa rafforzando la nostra presenza in Francia e nell’Est Europa, ma oggi è l’Asia a dare le soddisfazioni maggiori».
Accanto alla Cina, DESA guarda ora a mercati come il Canada e ha avviato test commerciali in Nord Africa, con l’obiettivo dichiarato di far crescere ulteriormente la componente internazionale del business.
A fare da contrappunto a questa vocazione globale c’è una filiera interamente italiana. I quattro stabilimenti del Gruppo – a Seregno (MB), Caravaggio e Fara Olivana con Sola (BG) e Sant’Agata Bolognese (BO)– coprono ogni fase del ciclo produttivo, dalle materie prime alla logistica, dal packaging alla distribuzione. Una struttura integrata che consente controllo diretto, reattività operativa e qualità su larga scala.
A Sant’Agata Bolognese è in corso un investimento da 22 milioni di euro per la realizzazione di un magazzino automatizzato, parte di una strategia più ampia che punta a rafforzare l’efficienza industriale anche attraverso l’adozione di nuove tecnologie.
Risultati di questo tipo non sarebbero possibili senza un lavoro strutturato su ricerca, sviluppo e innovazione, insieme a un impegno crescente in tema di sostenibilità, ormai imprescindibile. Il Gruppo investe ogni anno circa il 2% del fatturato in R&S, con l’obiettivo di migliorare le formulazioni e ridurre l’impatto ambientale. La linea Vert di Chanteclair, lanciata nel 2009, è oggi uno dei pilastri della strategia green aziendale, affiancata da interventi su packaging, processi produttivi ed efficienza energetica.
«Il Gruppo DESA è una realtà italiana storica che ha saputo evolversi e rafforzarsi. Il nostro obiettivo è diventare un marchio globale del made in Italy, senza snaturare ciò che siamo» – conclude Sala.
L’ambizione è chiara: crescere ancora di fatturato nel 2025 per superare quota 500 milioni nel 2026, con una crescita organica in cui l’export sarà sempre più il principale motore. Un percorso che dimostra come l’industria italiana possa competere a livello globale anche dove meno ci si aspetta, portando la cultura del prodotto ben fatto dentro le case di milioni di persone, ovunque nel mondo.
