Economia
Il Fisco cambia pelle con la spinta dei dati: tra controlli preventivi, banche dati più integrate e nuove garanzie per i contribuenti
Di Beatrice Telesio di Toritto
La modernizzazione digitale del sistema fiscale italiano sta entrando in una fase decisiva, sostenuta da numeri che indicano un cambio di passo e da un confronto istituzionale che mette al centro interoperabilità, prevenzione e tutela dei diritti. Tra il 2021 e il 2025 l’Agenzia delle Entrate ha analizzato circa nove milioni di comunicazioni sui bonus edilizi bloccando utilizzi indebiti di crediti inesistenti per quasi otto miliardi di euro, mentre secondo le elaborazioni dell’Osservatorio CPI l’evasione complessiva è scesa nello stesso quinquennio da 105,8 a 92,6 miliardi, segnali di un sistema che sta progressivamente spostando l’asse dell’accertamento dal momento repressivo alla capacità di individuare le anomalie prima che diventino irregolarità. È in questo quadro che martedì 26 novembre alla Camera, nel convegno «I sistemi informativi del Fisco per il contrasto all’evasione fiscale. Nuovi strumenti e tutela del contribuente», promosso dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, si è discusso del nuovo ecosistema informativo del Fisco, con il viceministro dell’Economia Maurizio Leo che ha richiamato l’avanzamento dei decreti attuativi della delega fiscale e la necessità di «lavorare ex ante», costruendo processi in grado di prevenire gli errori e ridurre il contenzioso.
A fianco dell’innovazione, la dimensione delle garanzie resta centrale: il presidente della Commissione, Maurizio Casasco, ha ribadito che l’esigenza di migliorare l’efficacia degli accertamenti non può mai tradursi in una compressione dei diritti individuali, mentre il vicepresidente Giulio Centemero ha insistito sul valore strategico dei dati dell’anagrafe tributaria e sulla necessità di una governance trasparente e responsabile che eviti di lasciare le informazioni fiscali all’«arbitrio degli algoritmi» o a pressioni normative europee percepite come disomogenee e poco favorevoli alla competitività delle imprese.
Sul fronte tecnico, l’amministratore delegato di Sogei, Cristiano Cannarsa, ha ricordato che esistono già oltre duecento banche dati interoperabili e flussi che raggiungono volumi imponenti, come le mille ricette elettroniche al secondo o i 2,5 miliardi di fatture elettroniche l’anno, un’infrastruttura che sarà alla base della nuova super banca dati per le consultazioni semplificate, progettata per integrare prassi, giurisprudenza e normativa in un unico motore di ricerca. Un tassello fondamentale per alleggerire la pressione sugli interpelli, che l’anno scorso hanno superato le diecimila richieste.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha sottolineato l’efficacia crescente dei controlli preventivi e ha definito i confini entro cui devono muoversi le analisi di rischio, chiarendo che l’amministrazione non utilizza intelligenza artificiale generativa né pratiche di web scraping. Ha tuttavia aperto in linea teorica, qualora vi fosse l’intenzione del Legislatore, alla possibilità di utilizzare eventuali dati reperiti online, che dovrebbero comunque essere verificati e discussi con il contribuente in sede di contraddittorio.
Una posizione in linea con quella del Garante della Privacy Pasquale Stanzione, che negli scorsi mesi aveva ricordato come l’utilizzo di informazioni liberamente disponibili in rete rischi di produrre valutazioni su basi non attendibili. Dal versante doganale, Roberto Alesse ha riportato l’allineamento dell’Italia alla futura piattaforma digitale europea, l’European Customs Data Hub, destinata a centralizzare i sistemi informativi degli Stati membri con l’obiettivo di uniformare i controlli e ridurre i costi amministrativi. E nella prospettiva della cybersicurezza, il direttore dell’Agenzia nazionale Bruno Frattasi ha ricordato che la protezione dei sistemi informatici coincide ormai integralmente con la protezione del dato, diventato elemento cruciale non solo per il contrasto all’evasione ma per l’affidabilità complessiva dell’azione pubblica. Dal convegno emerge così un Fisco che evolve su due binari paralleli: da un lato la spinta tecnologica, sempre più orientata a prevenzione, interoperabilità e analisi dei big data; dall’altro la richiesta di mantenere saldo un equilibrio tra efficienza e diritti, perché la modernizzazione del sistema tributario possa procedere senza incrinare il patto di fiducia tra Stato e contribuente.
Riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica





