Economia

Energia, Repower EU. Ora ci sono i fondi per raddoppiare il Tap

05
Ottobre 2022
Di Giuliana Mastri

L’Ecofin, ovvero l’organo dei ministri dell’economia e delle finanze dell’Unione Europea, ha dato parere positivo al piano RePower EU, elaborato dal Consiglio Europeo. La decisione permetterà di modificare il piano del Pnrr avendo a disposizione più risorse da destinare alle politiche energetiche. A questo punto il raddoppio del Tap, il gasdotto dell’Adriatico che porta il gas dall’Azerbaijan, è più vicino. Per realizzarlo, anche a vantaggio dell’Italia, dovranno essere riorganizzati i prestiti del Next Generation EU, per circa 200 miliardi. La rimodulazione «richiederà ulteriore lavoro. Si è deciso di lavorare su ulteriore flessibilità temporanea per quanto riguarda i fondi di coesione rimanenti nel periodo di finanziamento 2014-2020, per utilizzarli nel contesto dell’attuale crisi. La Commissione europea inoltre presenterà l’aggiornamento del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, per permettere ai governi di dare sostegno necessario e mirato all’economia», ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis.

L’utilità del Tap

Sul raddoppio del Tap si era già iniziato a parlare in estate e un primo tassello era stato messo proprio da Ursula Von der Layen che era volata a Baku per firmare un memorandum d’intesa a luglio. Il Tap parte dall’Azerbaijan e passa per la Georgia, la Turchia, la Grecia e l’Albania. Attualmente fornisce all’Europa 8 miliardi di metri cubi. Si punta a passare a 12 l’anno prossimo per arrivare a una potenza di 20 miliardi di metri cubi con il raddoppio. Inutile dire che l’accordo è fondamentale per accelerare l’indipendenza dai combustibili russi, ma in effetti è difficile dire se i lavori potranno essere benefici in tempo utile relativamente ai costi in bolletta. Forse per il prossimo anno. Il 18 luglio la Von der Leyen aveva dichiarato: «Stiamo investendo 60 milioni di euro di fondi dell’Ue nella nazione fino al 2024. E il piano economico e di investimento ha il potenziale per mobilitare fino a 2 miliardi di euro in investimenti aggiuntivi, supportando circa 25.000 piccole e medie imprese azere e facendo del porto di Baku un hub di trasporto sostenibile».

Salario minimo

Intanto l’Ecofin ha anche espresso l’ultimo sì definitivo alla direttiva Ue sul salario minimo. Entrerà in vigore ufficialmente quando sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale e gli Stati avranno due anni di tempo per recepirla. Più precisamente, mira all’aggiornamento più cogente e al rafforzamento della contrattazione collettiva, che deve arrivare all’80%.

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