Economia

DEF 2019: ecco cosa prevede il Documento di Economia e Finanze

09
Aprile 2019
Di Redazione

 

E’ atteso per oggi sul tavolo del Consiglio dei Ministri il Documento di Economia e Finanza 2019 (DEF), che rappresenta il primo step verso la prossima Legge di Bilancio. Il DEF, che tra le altre cose, aggiornerà le previsioni economiche, dovrebbe arrivare in ritardo in Parlamento (la data canonica è quella del 10 aprile di ogni anno). Una volta approdato in Senato e a Montecitorio, si aprirà ufficialmente il ciclo di bilancio che vede nella data del 27 settembre un’altra scadenza importante e cioè la trasmissione ai due rami del Parlamento del Nadef (Nota di aggiornamento sul Def).

Ma torniamo a oggi: del DEF girano varie bozze, soprattutto relative alla Terza Sezione, quella denominata Programma Nazionale di Riforma (PNR), la parte più corposa, in cui vengono evidenziate le misure e le politiche di riforma che il Governo ha messo o metterà in atto. In particolare, dalle bozze di PNR si evince anzitutto che l’obiettivo di pareggio dei conti si fa sempre più lontano: l’azzeramento del deficit dovrebbe essere raggiunto non prima del 2023 e l’indebitamento netto dovrebbe scendere al 2,1% il prossimo anno (attualmente è al 2,4%). Il reddito di cittadinanza, approvato pochi giorni fa, dovrebbe avere un impatto di 0,2% sulla crescita aggiuntiva del PIL; mentre Quota 100 non dovrebbe avere nessun impatto macroeconomico nel 2019 (minimo impatto – 0,1% – previsto per il 2020).

Nella stessa Sezione si parla anche delle misure contenute in provvedimenti che devono ancora vedere la luce, come lo Sblocca Cantieri. Nel dettaglio, il DEF elenca le principali novità introdotte nel provvedimento: “il superamento delle Linee Guida dell’ANAC e la sostituzione con il nuovo Regolamento unico recante disposizioni di esecuzione; la possibilità per le stazioni appaltanti di affidare i lavori sulla base di un progetto definitivo semplificato per interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria; la facoltà, per le stazioni appaltanti, di esaminare le offerte prima della verifica della documentazione relativa al possesso dei requisiti generali, di idoneità e capacità degli offerenti; il ripristino dell’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori; la semplificazione della disciplina degli interventi strutturali in zone sismiche; l’introduzione di clausole di esclusione tassativa della responsabilità civile o erariale dei funzionari pubblici che procedono in materia di appalti.”

Inoltre, il documento precisa che "il risanamento degli istituti di credito e lo smaltimento dei prestiti in sofferenza proseguono a ritmo sostenuto” e che la riforma delle banche popolari è in fase di attuazione, “mentre quella del credito cooperativo è sostanzialmente conclusa”. In più vi è riferimento anche alle principali misure del Decreto Crescita, come la reintroduzione del superammortamento, il “graduale aumento della deducibilità dell’IMU dalle imposte sui redditi per le imprese dotate di immobili strumentali”, la proroga del credito di imposta per ricerca e sviluppo, la semplificazione della gestione degli adempimenti fiscali dei dipendenti a regime forfettario, la rimodulazione progressiva della quota di investimenti qualificati da destinare a fondi di venture capital, lo sblocco degli investimenti idrici al Sud”.

 

Fabiana Nacci