Economia

Cassette di sicurezza: ultima fermata poi patrimoniale?

12
Giugno 2019
Di Redazione

 

Il tesoro è la grandissima ricchezza privata degli italiani. Nella speciale classifica mondiale (udite, udite) siamo secondi. E il particolare non è affatto sfuggito al vicepremier Matteo Salvini. Per questo in un momento in cui è necessario raschiare il fondo del barile per fare cassa (leggi crescita quasi zero e procedura Ue di infrazione in arrivo), il passaggio è breve per cominciare dai “centinaia di miliardi di euro” nascosti nelle cassette di sicurezza. “Non parlo di soldi all’estero”, ha subito precisato Salvini, “se qualcuno ce li ha portati sono affari suoi, ma mi dicono che ci sono centinaia di miliardi nelle cassette di sicurezza, fermi. Potremmo metterli in circuito per gli investimenti. Si potrebbe pagare un’imposta e ridare il diritto di utilizzarli”.  La percentuale è diventata ormai un mantra del Governo: sarebbe quel 15% indicato anche per la Flat Tax in arrivo per tutte le famiglie con reddito complessivo sotto i 50mila euro. Pagando il 15% si potrebbe scudare l’enorme ammontare di contanti che 5 milioni di italiani tengono fermi nelle cassette di sicurezza. E far ripartire l’economia iniettando liquidità nel sistema economico italiano. Ma perché i risparmiatori italiani sarebbero stimolati a scudare i contanti custoditi nelle cassette di sicurezza al costo del 15% previsto dalla nuova tassa proposta da Salvini? Lo spauracchio sottinteso del Governo è che lo scudo del denaro nelle cassette di sicurezza potrebbe essere l’ultima fermata prima di una patrimoniale sui conti correnti e sui depositi titoli che l’Italia potrebbe essere costretta ad approvare in caso di deciso peggioramento della situazione economica (il combinato disposto tra debito pubblico monstre e crescita quasi zero). Questo il “push” verso i risparmiatori, caldamente invitati a scudare i contanti. Un vero e proprio “Provare per credere!”   

 

P.B.