Economia

Caro gas, le misure del governo per contrastarne gli effetti (documento INTEGRALE)

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Marzo 2022
Di Valentina Ricci

Il caro del gas? Una grande speculazione da parte di certi hub. Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha motivato l’aumento del prezzo del gas questa mattina nella sua informativa al Senato sul caro energia. Per lo stoccaggio di gas del prossimo inverno ci servono 12 miliardi di metri cubi. A marzo del 2022 siamo a 1,5 euro per metro cubo: servirebbero quindi 15 miliardi di euro. Un anno fa di questi tempi il costo era di 30 centesimi a metro cubo. «Non è giustificato che a parità di tutto il prezzo aumenti così», spiega il ministro.

Nel breve termine (circa un mese), grazie all’atteso miglioramento delle condizioni climatiche, si stima una riduzione della domanda per uso civile pari a circa 40 metri cubi al giorno a fine marzo, in condizioni di freddo standard. Pertanto, anche una completa interruzione dei flussi dalla Russia dalla attuale settimana non dovrebbe comportare problemi di fornitura interna. Eventuali picchi di domanda potrebbero essere assorbiti modulando opportunamente i volumi in stoccaggio o con altra capacità di import. Problemi per assicurare la fornitura a tutti i consumatori italiani potrebbero avvenire solo in caso di un picco di freddo eccezionale entro fine marzo e o contestuali disruptions su altre rotte di importazione.

Per mitigare l’incremento del Brent, tuttavia, Stati Uniti e Unione europea hanno operato una oil release. In tale contesto, l’Italia ha aderito alla proposta, su base volontaria, di rilascio coordinato di una quota delle proprie scorte petrolifere promossa dall’Agenzia internazionale dell’Energia, con un contributo di 2,041 milioni di barili, con l’obiettivo di ridurre il picco di prezzi a cui stiamo assistendo a causa degli effetti indiretti di riduzione dell’offerta della Russia conseguenti alle sanzioni applicate a seguito dell’invasione dell’Ucraina: «Per l’Italia si tratta di circa 277.000 tonnellate di greggio – ha continuato Cingolani nell’informativa al Senato – che comprendono, oltre alla quantità standard stabilita per il nostro Paese, anche un ulteriore 25 per cento a copertura della quota di quei paesi che non hanno aderito». 

Tuttavia è stata avviata una discussione a livello europeo su possibili misure per contenere l’incremento dei prezzi tramite il pacchetto RePowerEu, tra queste provvedimenti «per mitigare l’impatto sui prezzi residenziali e per piccole imprese, regole per aiuti di Stato che consentano di far fronte agli elevati costi energetici per imprese e misure per la tassazione di extra-profitti per finanziare le misure di supporto».