Cultura

La gemella della Gioconda di Leonardo da Vinci ritrovata alla Camera

07
Dicembre 2021
Di Paolo Bozzacchi

Incredibile ma vero. Tremate cugini Transalpini. Sarebbe confermata la mano di Leonardo Da Vinci nella tela rinvenuta di recente a Montecitorio e ritraente la famosa “Gioconda” conservata al Museo del Louvre di Parigi.

La copia perfetta è stata recuperata durante alcuni lavori nel palazzo. Inizialmente il quadro era appeso nell’ufficio dell’ex questore della Camera, Fedrico D’Incà (M5S), oggi Ministro dei Rapporti col Parlamento. Poi il senatore Stefano Candiani della Lega ne ha chiesto il restauro e un’indagine tecnica, dopo aver partecipato a una riunione nel 2019 in preparazione degli eventi dedicati ai 500 anni dalla morte di Leonardo durante la quale era venuto a conoscenza dell’esistenza della cosiddetta “Gioconda dei Torlonia”, di cui si erano perse le tracce dal 1925. Candiani ha affidato il restauro e l’indagine a Cinzia Pasquali, esperta di Leonardo Da Vinci e collboratrice stabile del Museo del Louvre. Dalla rilevazione tecnica della Pasquali è emerso a sorpresa che il quadro non sarebbe una classica replica, ma potrebbe essere stato frutto dell’ingegno dello stesso Maestro del Rinascimento, o per lo meno di uno degli allievi del suo studio dell’epoca.  

La Pasquali è la stessa che ha riportato allo splendore originario la “Sant’Anna con la Vergine e il Bambino”, proprio di Da Vinci. E avrebbe capito quasi subito di avere tra le mani un’opera autografa del Maestro, perché conterrebbe le stesse correzioni nel disegno che solo l’autore poteva conoscere. Non solo. Ad alimentare i sospetti sull’autenticità dell’opera leonardiana ci sarebbero alcuni documenti storici che lasciano aperta l’ipotesi che Leonardo abbia dipinto almeno due Gioconde. Per questo e altri motivi la Pasquali ha avvisato immediatamente Vincent Delieuvin, capo curatore dei dipinti per il Louvre, già in viaggio per la Capitale italiana. 

Ironia della sorte la scoperta della gemella della Gioconda arriva a pochi giorni dalla firma del Trattato del Quirinale tra Italia e Francia, che ha rilanciato di fatto le relazioni familiari (tra cugini).

E chissà che i due enigmatici sorrisi delle Gioconde non riescano ad ammaliare Roma e Parigi tanto da convincerle a trovare un accordo su dove esporle. Sarebbe un ottimo inizio.