Cultura / Walking in the Bubble

“Il grande giorno” milionario, Quadriennale per l’arte ucraina, le date di ArtVerona

27
Dicembre 2022
Di Gianfranco Ferroni

“Il grande giorno” con Aldo, Giovanni e Giacomo, nella giornata di Santo Stefano, raggiunge un ottimo risultato con oltre 1.1 milioni di euro (€ 1.130.310 e 153.910 spettatori), ed è il miglior box office in assoluto  per un film italiano dal marzo 2020. Il film di Massimo Venier ha totalizzato in 5 giorni di programmazione un totale di € 2.400.103 con 327.688 spettatori.

In onda su Tv2000, mercoledì 28 dicembre in seconda serata il Concerto di Natale nella Cattedrale di Roma, la Basilica di san Giovanni in Laterano, diretto da monsignor Marco Frisina. Giunto alla trentottesima edizione, l’evento musicale coinvolge un’eccezionale formazione del Coro della Diocesi di Roma accompagnata dall’Orchestra Fideles et Amati: oltre 200 cantori e 50 maestri d’orchestra che eseguono brani italiani ed internazionali tra i più celebri della tradizione natalizia introdotti dalle riflessioni del maestro Frisina.

Giovedì 29 dicembre giornata di “open studio” negli spazi di Sa Manifattura a Cagliari, in prossimità della conclusione del secondo capitolo di Et in Arcadia ego, residenza per artisti ucraini in dialogo con artisti italiani, a cura della Quadriennale di Roma. “La Quadriennale è orgogliosa di aver realizzato questo progetto insieme a importanti partner quali Fondazione di Sardegna e Regione Lazio su mandato del Mic-Ministero della Cultura, in adempimento alla propria missione della promozione della giovane arte. Oltre a costituire un significativo messaggio di pace, lo scambio di conoscenza fra gli artisti ucraini e italiani rappresenta un contributo alla consapevolezza dell’arte come fattore unificante” ha affermato Umberto Croppi, presidente della Quadriennale di Roma. “La Fondazione, all’interno della propria missione istituzionale, ha scelto di contribuire a questa importante iniziativa che, attraverso il linguaggio universale dell’arte, ha l’obiettivo di unire i popoli, di favorire la crescita delle libertà delle persone, rifiutando qualsiasi forma di violenza fisica e intellettuale”, ha sottolineato il presidente della Fondazione di Sardegna, Giacomo Spissu. La residenza rientra in un ampio progetto elaborato su invito del Mic nell’ambito di una politica di sostegno agli artisti ucraini e realizzato con il sostegno dello stesso ministero, della Regione Lazio e della Fondazione di Sardegna all’interno della piattaforma progettuale Ar/S – Arte Condivisa in Sardegna, in collaborazione con Sardegna Teatro, Sardegna Ricerche, Fondazione Sardegna Film Commission e la sede di Cagliari dello Ied – Istituto Europeo di Design. In particolare, “Et in Arcadia ego” è nato dalla volontà del Mic di promuovere delle residenze artistiche in Italia per giovani autori la cui crescita artistica e il cui impegno professionale all’interno del proprio Paese stanno conoscendo un periodo di grande sofferenza. La Quadriennale ha interpretato questo invito secondo le proprie finalità statutarie, connettendo le riflessioni di quattro artisti ucraini, Dariia Chechushkova, Danylo Galkin, Mykola Ridnyi, Sasha Roshen, con la scena artistica italiana. Nel corso del primo capitolo del progetto, svoltosi presso il Castello di Santa Severa, sono stati invitati i due artisti italiani Edoardo Aruta e Caterina Morigi. In Sardegna è stata la volta di Ambra Iride Sechi e Giulia Casula. Due curatrici ucraine, Valeriia Pliekhotko e Sofia Yukhymova, e Gaia Bobò, curatrice in residenza alla Quadriennale di Roma, sono coinvolte nel progetto per dare struttura al percorso e alla sua narrazione. Nella giornata di giovedì sarà possibile visitare gli studi ospitati da Sa Manifattura di Dariia Chechushkova (Odessa, 1999), artista concettuale che lavora principalmente con scultura, ricamo e pittura, Danylo Galkin (Dnipro, 1985) che lavora principalmente sui media dell’installazione e della scultura, con interessanti esiti anche nella grafica e nella pittura, Mykola Ridnyi (Kharkiv, 1985), artista e curatore, particolarmente legato ai media del video e della scultura site specific, Sasha Roshen (Kharkiv, 1996) pittore e disegnatore. Accanto a loro sarà possibile visitare gli studi di Giulia Casula (Cagliari, 1977) artista visiva e esperta in didattica dell’arte che vive e lavora in Sardegna, Ambra Iride Sechi (Las Plassas, 1992) fotografa ed artista visiva la cui ricerca si concentra su temi come la memoria, l’identità e le relazioni sociali. Gli allestimenti sono stai ideati e curati dagli artisti con Loïc François Hamelin e Serena Trevisi Marceddu.

La prossima edizione di ArtVerona si terrà dal 13 al 15 ottobre 2023, a Veronafiere, con la direzione artistica di Stefano Raimondi. Così ArtVerona, la fiera di riferimento per la valorizzazione e il sostegno del sistema dell’arte italiano, prosegue nel segno indicato da Raimondi (riconfermato nel suo ruolo per altri due anni), di rafforzare il dialogo tra gli operatori nazionali e operatori internazionali. Una manifestazione che vuol essere “attenta alle novità e alla storia, capace di presentare i linguaggi più sperimentali del contemporaneo e i maestri dell’arte moderna, creando, nelle numerose sezioni e progetti che la animano, spazi di conoscenza e condivisione. Qualità, innovazione, coinvolgimento, accoglienza sono le parole chiave di ArtVerona 2023 che daranno vita a una manifestazione particolarmente attiva nel creare collaborazioni con le istituzioni culturali del territorio e le aziende, con un programma di ospitalità ampio e articolato, capace di coinvolgere sempre di più la città di Verona e le realtà territoriali, sia istituzionali che private che la animano”.

In attesa del “Giorno della Memoria”, che verrà celebrato con il film in prima visione assoluta “Nebbia in Agosto” del 2016 di Kai Wessel, Cielo propone, dal 2 gennaio, ogni lunedì, il ciclo di film “Per non dimenticare”, che si articola in quattro imperdibili serate in cui i protagonisti indiscussi sono la forza di lottare contro le ingiustizie, la tenacia di chi ha cercato di non arrendersi al dolore e allo sconforto e di chi non ha mai smesso di credere nei propri ideali, attraverso storie struggenti che ripercorrono le persecuzioni del popolo ebraico durante la Seconda guerra mondiale. Si parte lunedì 2 gennaio con il film “Black Book” del 2006 di Paul Verhoeven, un film non convenzionale, che narra la storia della giovane Rachel, cantante ebrea di origine olandese che cerca la salvezza nell’estate del 1944 fuggendo verso i territori liberati. Trova la salvezza ma assiste alla brutale morte dei suoi genitori e giura vendetta verso i responsabili, diventando membro attivo della resistenza. Entra nelle grazie dell’ufficiale nazista Müntze per ottenere informazioni vitali per la resistenza, ma scopre di provare verso di lui, con sua grande sorpresa, sentimenti di amore e odio. Si prosegue il 9 gennaio con il film “L’amore oltre la guerra” del 2016 di David Leveaux, un regista teatrale inglese al suo debutto nel mondo del cinema. La pellicola è ambientata in Olanda all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Il Kaiser Guglielmo II vive esiliato insieme alla moglie, Erminia di Reuss-Greisz. Nel 1941 l’ufficiale tedesco Stefan Brandt viene incaricato di sorvegliare il kaiser, i vertici del partito nazista sospettano che ci sia una spia tra la servitù. Mieke, una domestica assunta da poco, diventa intima dell’ufficiale tedesco, tra i due nasce un sentimento d’amore. Mieke è una giovane ebrea olandese, cova in sé un odio profondo verso l’esercito nazista, che ha ucciso suo padre e suo marito, ed è una spia al servizio dell’Inghilterra. Quando Stefan scopre la sua identità farà di tutto per aiutarla a fuggire e a mettersi in salvo. Una storia d’amore che va oltre le ideologie, un emblema del potere dei sentimenti oltre la nazionalità, le convenzioni e gli ordini superiori. Seguiranno altre due serate, il 16 e il 23 gennaio.