Cultura

EXPO 2030: Stati Generali lanciano Roma che punta sul “futuro dell’eternità”

21
Luglio 2022
Di Alessandro Caruso

Il 7 settembre 2022, è questa la deadline entro la quale Roma presenterà la sua candidatura ufficiale per ospitare Expo 2030, un obiettivo di portata globale, che l’Urbe ha puntato con grande ambizione, chiamando oggi a raccolta gli Stati generali della sua intellighenzia per fare incetta di proposte, spunti, intenzioni e prospettive. Una giornata in cui, sulle ceneri di un governo è nato il virgulto di un progetto che potrebbe segnare una svolta per l’intero paese. Roma sta puntando sul suo nome, una leva reputazionale estremamente coerente con la natura di Expo, ispirata al dialogo e confronto tra civiltà. Non a caso il concept scelto per l’Expo romana è People and territories: urban regeneration, inclusion and innovation, un tema che attinge alla tradizione inclusiva e avveniristica di Roma, centro nevralgico dell’Impero romano, del Rinascimento e della cultura cristiana, tre fenomeni che hanno segnato l’evoluzione e la civilizzazione dell’umanità. Un’idea con la quale Roma spera di strappare Expo 2030 alle sue due competitor, Riyad e Busan. «Puntiamo sulla capacità evocativa che Roma ha – ha confermato Bendetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri – e puntiamo sulla forza del tema, a partire dalla sostenibilità urbana». E ha chiarito: «L’Italia continuerà a sostenere la candidatura di Roma per Expo 2030. Il governo resta in carica per gli affari correnti e vi faremo rientrare anche Expo. Le fibrillazioni politiche non inficeranno il percorso. C’è il massimo impegno del governo attuale e della Farnesina. E sono sicuro che ci sarà massimo impegno anche del governo successivo». Per chiamare a raccolta tutte le sue energie oggi il Comitato promotore ha riunito sei tavoli tematici, tra cui quello istituzionale in Campidoglio a cui oltre a Della Vedova ha preso parte il sindaco Roberto Gualtieri: «Vogliamo rendere tangibile e concreto il sogno di ripensare compiutamente il modo in cui la rigenerazione urbana possa diventare uno strumento per sostenere l’ecosistema . ha detto il primo cittadino della Capitale -. Questo sarà per noi Expo e Roma è pronta a collaborare con ogni Paese del mondo che vorrà partecipare con il proprio contributo e le proprie idee».

L’iniziativa è stata accompagnata dalla presentazione di un sondaggio Ipsos sulla candidatura di Roma. Un sondaggio che non ha lasciato adito a dubbi: 7 italiani su 10 vogliono portare a Roma l’Expo 2030 e con loro è d’accordo il 57% dei romani. «È molto positivo che ci sia un’ampia condivisione attorno alla nostra candidatura – ha commentato Gualtieri – un consenso che crescerà ancora di più quando presenteremo il nostro progetto al Bie a inizio settembre. Il confronto di oggi con i diversi tavoli di lavoro sul territorio cittadino è stato un momento importante di questa sfida che noi vogliamo vincere coinvolgendo l’intera Capitale e con il supporto di tutto il Paese».

I TAVOLI TEMATICI
L’impostazione del progetto romano l’ha sintetizzata Giampiero Massolo, il presidente del Comitato promotore: «A partire da oggi diamo il via a una campagna che dobbiamo rendere tutti virale, popolare e sentita. Bisogna supportare un’iniziativa che deve venire dal basso, in condivisione con autorità, Comune, Regione, governo e privati», proprio per questo sono stati riuniti, oltre a quello istituzionale in Campidoglio, altri cinque tavoli tematici, relativi alle aree strategiche su cui vuole puntare la città, con relative figure di spicco per rastrellare le migliori idee.

Sviluppo, università e innovazione
Ospitato dalla Casa delle Tecnologie Emergenti (Stazione Tiburtina), il tavolo ha visto l’illustrazione dei temi di EXPO da parte della vicepresidente del Comitato Roma Expo 2030, Lavinia Biagiotti Cigna, ed è stato presieduto dall’Assessora comunale alle Attività produttive e pari opportunità, Monica Lucarelli. Presenti al dibattito anche esponenti del mondo imprenditoriale, commerciale, sindacale e accademico. Le testimonianze raccontano una città in cui l’innovazione si fa quotidianamente non solo a livello universitario, ma anche attraverso realtà a elevato contenuto tecnologico. Un incontro che ha messo in luce le numerose idee innovative a supporto della candidatura di Roma a Expo 2030, un grande evento che darebbe un accelerata a queste dinamiche e un forte slancio all’innovazione, per rinnovare i legami tra i cittadini e territorio, promuovere l’esportazione di ricerca e innovazione e rilanciare Roma a livello internazionale.

Da sinistra Lavinia Biagiotti, Monica Lucarelli e Mariella Zezza

Media
Tenutosi presso lo Stadio di Domiziano e coordinato da Livio Vanghetti, Direttore Comunicazione e Partnership Roma Expo 2030, il tavolo è stato utile per presentare a direttori e vicedirettori di testata il sondaggio realizzato da Ipsos. I dati sono incoraggianti: la maggior parte degli intervistati, tutti residenti in Italia, si dichiara già a conoscenza della candidatura a Expo 2030 (con il 57% dei romani e il 42% dei residenti in altre città) e ritiene che competere per l’assegnazione rappresenti un’opportunità sia per Roma sia per il Paese. Quanto ai vantaggi che potrebbero derivare dall’eventuale aggiudicazione di questo grande evento, i romani mettono ai primi posti “la ripresa economica di imprese locali e nazionali” (89%), “l’attrazione di investimenti” (88%) e “la riqualificazione dei centri urbani” (85%). Resta per tutti, romani e non, la preoccupazione per le attuali condizioni in cui versa la città, ma comunque il desiderio di dimostrare al mondo intero che Roma può trasformarsi da culla della civiltà a città intelligente e inclusiva resta un sentimento condiviso. 

Da sinistra Luca Carta (CEO Worldy) e Francesco Cancellato, Direttore Fanpage.

Terzo Settore
Si è riunito al Campo dei Miracoli a Corviale, presieduto dall’Assessore comunale alle Politiche sociali e alla salute, Barbara Funari, con il contributo dell’Assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi, e la partecipazione dei rappresentanti delle principali Organizzazioni nazionali e internazionali non profit presenti a Roma. La Capitale si dimostra, ancora una volta, molto attiva in ambito sociale, attraverso iniziative che vedono le comunità protagoniste. Sono però necessari più spazi e piattaforme tecnologiche che favoriscano condivisione e aggregazione, con l’obiettivo di sviluppare la collaborazione di persone e territori. A Roma l’Expo può e deve essere l’occasione per contribuire a dare una risposta concreta a questi bisogni, da qui l’impegno preso per il riutilizzo delle strutture al termine della manifestazione, come legacy per le associazioni del terzo settore ma con l’ambizione di mettere in campo un percorso che abbia una governance solida e che consenta agli attori di partecipare concretamente allo sviluppo sostenibile della città. Expo non potrà certo risolvere tutti i problemi ma potrà sicuramente contribuire alla loro risoluzione, soprattutto per molti quadranti della città. Lo scopo è rendere Roma anche “Capitale della solidarietà e dell’inclusività”, come dimostrano gli operatori che ogni giorno scendono in strada per aiutare i più bisognosi.

Da sinistra Sabrina Alfonsi, Carlo Cereti, Giulio Lo Iacono, Barbara Funari.

Cultura, Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda
Si è svolto alla Casa del Cinema – presieduto dall’Assessore comunale alla Cultura, Miguel Gotor, con la partecipazione dell’Assessore comunale ai Grandi eventi, sport, turismo e moda, Alessandro Onorato, dei Direttori degli istituti di cultura stranieri a Roma nonché dei principali enti museali. La cultura rappresenta un asset internazionale per la Città Eterna, tanto che le sue radici affondano nella continua spinta all’innovazione, all’arte e all’integrazione tra fedi e culture. Ma Roma è anche turismo e sport, queste sono le tre leve sulle quali bisognerà puntare per assicurare che la trasformazione tracciata sin qui ci consegni una Capitale internazionale, pronta ad accogliere e a coltivare nuovi talenti. Una trasformazione che dovrà tenere conto delle antiche e profonde radici di questa città, rispettando le sue complessità architettoniche e sapendo sfruttare al contempo gli spazi per garantire ammodernamenti strutturali capaci di fluidificarne le complessità.

Da sinistra, Miguel Gotor e Alessandro Onorato.

Architettura e Urbanistica
Expo potrebbe essere l’occasione per rendere Roma il più grande esempio al mondo di riqualificazione urbana, trasformando la Capitale in un habitat inclusivo, interconnesso e sostenibile. Di questo e altro si è discusso al tavolo “Architettura e Urbanistica”, nella suggestiva Vela di Calatrava, a Tor Vergata. Al confronto coordinato da Matteo Gatto, hanno partecipato l’Assessore comunale all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, Alessandro Panci, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Stefano Boeri (in collegamento) e l’Ambasciatore Umberto Vattani. Per l’occasione l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia ha lanciato una “call to action” agli oltre 20mila professionisti iscritti. Sono state raccolte oltre 50 proposte su quattro aree tematiche: riqualificazione padiglioni Tor Vergata, interventi urbani e architettonici per una città a misura di turista accogliente e fruibile, nuovo disegno urbano della metropoli, trasformazione spazi di mobilità tra centro e aree periferiche. Sedici di queste 50 proposte sono state illustrate durante i lavori del Tavolo.

Da sinistra Alessandro Panci, Matteo Gatto, Maurizio Veloccia, Edoardo Zanchini.



Articoli Correlati