Ambiente

World Water Forum, la candidatura italiana sotto la lente del Council

07
Febbraio 2022
Di Barbara Caracciolo

È da oggi in Italia una delegazione del Council World Water Forum del 2024, per valutare la candidatura di Firenze-Roma-Assisi ad ospitare la decima edizione della rassegna triennale dedicata alle problematiche internazionali legate alla gestione dell’acqua. L’ultima edizione si era tenuta a Dakar nel 2021. L’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) è componente del board tecnico di direzione. «Sono molto fiducioso sul raggiungimento di un obiettivo che sarà decisivo per affermare, anche nel nostro Paese, principi di etica e sostenibilità ambientali, declinati nel contrasto ai cambiamenti climatici e all’eccessivo consumo di suolo – ha detto il direttore generale dell’Anbi, Massimo Gargano – la tutela della risorsa idrica è non solo elemento di vita, ma fonte di quella biodiversità alla base della bellezza del territorio italiano, nonché fattore di sviluppo economico ed occupazionale».

LA POSIZIONE DI ARCHEOCLUB
Anche Archeoclub d’Italia sostiene la candidatura dell’Italia: «L’Italia è la patria dell’archeologia subacquea con numerosi siti sommersi di epoca storica che stanno continuando a venire alla luce», ha detto Rosario Santanastasio, presidente nazionale di Archeoclub d’Italia, sottolineando la presenza, nel nostro Paese, di veri e propri fiumi archeologici del nord Italia, oltre al patrimonio archeologico conservato nei laghi e nel mare del sud. «Assegnare la sede all’Italia del decimo Forum Mondiale dell’Acqua – aggiunge – significherebbe un grande riconoscimento per il Mediterraneo, per la sua storia e per i suoi popoli. Archeoclub d’Italia ha aderito dal primo momento al progetto di candidatura perché crede nel suo messaggio inclusivo e basato sul dialogo». Archeoclub d’Italia parteciperà all’incontro in programma ad Assisi il 9 febbraio.

LA VICEMINISTRA DEGLI ESTERI MARINA SERENI
Intervistata da The Watcher Post a ottobre scorso, la viceministra degli Esteri Marina Sereni sulla candidatura dell’Italia spiegava: «L’acqua è una risorsa fondamentale per il benessere dei popoli e per il corretto funzionamento delle società, dato il suo impatto diretto ed immediato sulla vita quotidiana dei cittadini. L’acqua è, inoltre, una fonte inestimabile di energia sostenibile e un fattore di primaria importanza nel contesto delle principali sfide globali: la sicurezza alimentare, lo sviluppo rurale, la costruzione di una nuova “economia verde”, la lotta al cambiamento climatico con le sue conseguenze, tra cui la desertificazione e il peggioramento delle condizioni meteorologiche.

A ciò si aggiunge la riduzione delle riserve idriche globali, ulteriormente esacerbata dalla crescita esponenziale dei consumi energetici. Entro il 2100, la popolazione mondiale ammonterà a 11 miliardi di persone e la disponibilità di acqua per individuo diminuirà del 73%, ingenerando un aumento delle tensioni socio-politiche nel mondo e, di conseguenza, accrescendo il ruolo internazionale dei Paesi che detengono ingenti risorse idriche.  Ciò rappresenta una minaccia sostanziale alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza ed alla stabilità politico-economica soprattutto dei Paesi in via di sviluppo. L’acqua ha un ruolo di grande rilevanza anche nel contrasto alle pandemie. Essa svolge, pertanto, un ruolo strategico che non può e non deve essere trascurato. L’Italia sostiene quello che – in modo molto evocativo – è stato chiamato il “Rinascimento” dell’acqua, inteso sia come ripresa e ripartenza dopo il difficile periodo pandemico, sia come rottura col passato e rinascita di una nuova consapevolezza sull’importanza dell’acqua. Si tratta di un processo che vogliamo sia inclusivo, in modo che tutti possano partecipare per rispondere efficacemente ed in maniera innovativa alle grandi sfide globali e dare il via ad un cambiamento sostenibile, efficiente, democratico e paritario».