Ambiente

Turismo spaziale sostenibile, è possibile?

27
Aprile 2022
Di Daniele Bernardi

Mentre le compagnie aerospaziali private competono per conquistare il settore del turismo spaziale, c’è chi pensa ad un modo sostenibile per portare i civili nello spazio. Space Perspective ha creato Space Balloon, la prima navicella a 0 emissioni.

Se nel 1961 portare Gagarin nello spazio fu un’impresa colossale, gli anni ’20 del 2000 verranno ricordati (tra le tante cose purtroppo) come quelli in cui il viaggio spaziale è divenuto una questione turistica. Sono sempre di più le aziende che si alternano per la conquista commerciale dello spazio: da Blue Origin di Jeff Bezos (fondatore e presidente di Amazon) a SpaceX del miliardario visionario Elon Musk.

Alcuni analisti hanno iniziato però ad interrogarsi sull’impatto ambientale che potrebbe avere una trasformazione del genere. Effettivamente, un solo viaggio spaziale, oggi, non consuma troppo, all’incirca quanto un volo Londra-New York. È lo stesso Gavin Schmidt, consigliere per il clima della NASA ad affermare che «Le emissioni di anidride carbonica dai voli spaziali sono totalmente trascurabili rispetto ad altre attività umane e rispetto all’aviazione commerciale».

Fintanto che il numero dei voli resta limitato, non c’è da preoccuparsi. Tuttavia, bisogna tener conto che il turismo spaziale comporterebbe un progressivo aumento dei viaggi e del conseguente inquinamento prodotto. È per questo che Richard Branson, proprietario di Virgin Galactic, riconoscendone il pericolo, ha tenuto ad informare che la sua azienda “ha già intrapreso tutti i passi necessari ad azzerare le emissioni di anidride carbonica dei voli di test e sta esaminando la possibilità di azzerare le emissioni dai futuri voli passeggeri e di ridurre la quantità di emissioni da tutta la filiera”.

Ma un turismo spaziale sostenibile è effettivamente possibile?

La risposta ce la fornisce Space Perspective, azienda americana da oltre 40 anni impegnata al fianco della NASA nei viaggi spaziali. La società, diretta e fondata da Jane Poynter e Taber MacCallum, ha messo a punto un primo sistema totalmente sostenibile per portare le persone nello spazio, o quantomeno il più vicino possibile. Si chiama Space Balloon ed è in grado già oggi di trasportare civili fino ai limiti della nostra atmosfera, a circa 41.450 metri di altitudine.

La Space Baloon è, come suggerisce il nome, un pallone aerostatico contenente un gas più leggero dell’aria (idrogeno rinnovabile). Il gas per la sua leggerezza è in grado di sollevare il pallone fintanto che rimane immerso nell’aria, fermandosi dunque al limite dell’atmosfera. Attaccato al pallone, sotto di esso, si trova una capsula che conterrà fino a otto ‘esploratori spaziali’ (così definiti dall’azienda) e un pilota. La capsula è dotata di tutti i comfort, inclusi connessione Wi-Fi, vista panoramica a 360 gradi e vetri oscurati per evitare eccessive escursioni termiche.

Per il viaggio di ritorno basterà togliere un po’ di quel gas contenuto nel pallone e, raggiunta una certa quota, attivare i quattro paracaduti che si trovano all’interno della capsula. Si tratta degli stessi paracaduti delle navicelle usate dagli astronauti in rientro dallo spazio, con il cento per cento di probabilità di successo (ci tengono a precisare).

La sostenibilità è un valore fondante di Space Perspective: non solo per il gas naturale impiegato per portare in orbita lo Space Baloon, ma anche per i materiali impiegati per la sua costruzione: i palloni sono infatti riciclati dopo ogni volo e gli stessi componenti della cabina vengono re-impiegati per quanto possibile. La compagnia assicura un viaggio spaziale a emissioni 0, ma non solo: per le emissioni che non riescono ad eliminare, riguardanti l’azienda stessa, Space Perspective compensa finanziando Cool Effect, società impegnata in progetti di riduzione delle emissioni di carbonio in tutto il mondo.

Veniamo al punto più saliente però: quanto costa un viaggio a bordo dello Space Baloon? La cifra attuale è di 120 mila dollari, con un deposito cauzionale di 1000 dollari. Non male per una compagnia che nella propria Mission recita “Vogliamo far diventare il viaggio spaziale accessibile a più persone possibili”. Ad ogni modo, i voli inizieranno nel 2024 e fanno sapere da Space Perspective che per allora è già tutto sold out!