Ambiente

Ricerca Swg, crisi climatica: i più spaventati sono i giovani

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Aprile 2024
Di Giuliana Mastri

I più spaventati dalla crisi climatica sono i giovani. Precisamente la cosiddetta Generazione Z, i nati dal 1996 al 2010. Lo si evince da una ricerca di Swg commissionata da Green&Blue, il content hub di Repubblica dedicato a transizione ecologica e ambiente.

Elemento che contribuisce a inquadrare la posizione dei giovani è anche una domanda sulla Direttiva “Case Green”, recentemente approvata in Ue, su cui la maggioranza dei giovani è favorevole, sebbene il 65% la consideri per lui di difficile attuazione e uno su tre sia contrario. Anche nelle fasce d’età più avanzate come quella dei Millennials (1980-1994) prevale il consenso verso politiche ambientaliste più severe nei prossimi anni, specie tra i più istruiti e chi si dichiara di centrosinistra. In questo segmento uno su due è in linea con i più piccoli degli intervistati.

Sei su dieci però sono poco fiduciosi di vincere la battaglia ambientale, un senso di scoramento è stato sostanzialmente colto dalla ricerca ed è emersa la certezza che tra coloro più svantaggiati economicamente, l’interesse per l’ambiente sia molto minore. Riguardo invece ai cambiamenti dello stile di vita, complessivamente c’è favore ma più se ciò non comporta un costo maggiore.

In alcuni quadranti pochi sanno spiegare cosa sia biodiversità e uno su quattro riconosce i benefici della Natura Restoration Law. Nei ceti più fragili è aumentata la convinzione che le politiche ambientali siano incompatibili con lo sviluppo economico e che ecologismo ed economia siano inconciliabili. Rimane tuttavia alto il consenso per le lotte ambientali, nonostante siano considerate poco efficaci le proteste. Dal 2014 ad oggi è calata la fiducia nell’efficacia dei singoli gesti quotidiani, con anche la Gen Z ad esprimere uno scetticismo del 58%.

Gen Z che si è dichiarata anche aperta al nucleare per un 60%, reputandolo un’alternativa valida. Il tema si conferma ad ogni modo divisivo, con opinioni contrastanti per ogni due intervistati, uno su due si aspetta benefici dal nucleare. Tutti prevedono grande opposizione reciproca.

Per le prossime elezioni di giugno i temi tenuti più in considerazione sono la sanità, il potere d’acquisto, gli stipendi, lo scenario internazionale e la crescita economica. La tutela ambientale è solo quinta. Ma tra gli intervistati più istruiti, in ottica elettorale 7 su 10 vuole avere chiara la strategia ambientale dei partiti.

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