Ambiente

Il Parlamento Ue delinea il futuro del packaging green: bilanciare obiettivi ambientali ed economici

28
Novembre 2023
Di Carmine Nino

Il 22 novembre il Parlamento europeo ha compiuto una mossa decisiva nella ridefinizione della legislazione per ridurre i rifiuti di imballaggio, aprendo la strada a una nuova era nella gestione sostenibile degli imballaggi. Questo significativo passo è emerso da dibattiti intensi che hanno coinvolto vari attori, portando a un approccio più equilibrato rispetto alle proposte iniziali della Commissione europea. L’Europa si trova di fronte a una sfida considerevole nella gestione dei rifiuti di imballaggio, con ogni cittadino che genera mediamente 190 chilogrammi di tali rifiuti ogni anno. La legislazione proposta mirava a invertire questa tendenza attraverso un rinnovato impegno nel riciclo, nuovi obiettivi di riutilizzo e misure di prevenzione dei rifiuti. Tuttavia, il processo legislativo si è rivelato complesso, con dibattiti accesi su vari aspetti della proposta iniziale della Commissione europea.

La posizione del Parlamento include una riduzione del 5% dell’imballaggio superfluo entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040. Misure specifiche per ridurre l’imballaggio in plastica prevedono il divieto dei sacchetti leggeri e restrizioni rigorose sui formati monouso. Adottando un approccio pragmatico, i legislatori europei hanno sottolineato la necessità di obiettivi realistici per il riutilizzo degli imballaggi alimentari. È stata introdotta un’eccezione per paesi come l’Italia, che hanno investito significativamente in un sistema di riciclo di alta qualità, rendendoli esenti dagli obblighi di riutilizzo se raggiungono un tasso di riciclo dell’85% per gli imballaggi specificati.

Settori cruciali dell’industria agroalimentare sono esclusi da questa normativa, riducendo al minimo il rischio di aumentare gli sprechi alimentari. Ciò include ortofrutta, indicazioni geografiche, florovivaismo, vini, bevande alcoliche, bioplastiche e contenitori in carta nel settore della ristorazione.

Il risultato finale della votazione del Parlamento Europeo segna una svolta significativa nel perseguire l’obiettivo di ridurre i rifiuti di imballaggio. Oltre a rappresentare un cambiamento ambientale, indica un cambiamento più ampio nella politica europea.

Con l’avvicinarsi delle elezioni europee, i legislatori sono sempre più consapevoli del pragmatismo necessario nei loro voti. Nonostante le pressioni della Commissione Europea per risolvere questioni controverse attraverso atti delegati, il Parlamento ha chiaramente indicato il desiderio di continuare a svolgere un ruolo chiave nella definizione delle leggi, sottolineando il suo ruolo di co-legislatore.

La prossima campagna elettorale europea sarà, in parte, caratterizzata da questo aspetto, ripristinare la centralità del Parlamento, che, dopo Covid e il conflitto in Ucraina, è stato costretto a fare da spettatore nelle decisioni più critiche della legislatura. Un maggiore coinvolgimento nelle attività legislative è l’essenza della democrazia europea ed è ciò che consente ai membri del Parlamento Europeo di cercare il sostegno elettorale nelle loro circoscrizioni.

Ora, la palla è nel campo del Consiglio dell’Unione europea per il regolamento sugli imballaggi. Dovrà definire la sua posizione entro il 18 dicembre. Al Consiglio spetta il compito di consolidare gli sforzi del Parlamento, bilanciando gli interessi nazionali con la necessità di un approccio europeo armonizzato. In conclusione, il voto del Parlamento Europeo rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile per l’industria degli imballaggi. Tuttavia, il percorso non è completo, ed è cruciale che il Consiglio dell’Unione europea svolga un ruolo costruttivo nel determinare il destino finale di questa legislazione fondamentale. La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra la protezione ambientale e la sostenibilità economica, e il Consiglio dovrà affrontare questa sfida con decisione e lungimiranza.

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