Ambiente

Ikea Olanda, basta fornelli a gas. L’Ue vuole cucine decarbonizzate

21
Settembre 2023
Di Giuliana Mastri

La decarbonizzazione ha bisogno di azioni forti. Non spaventano Ikea che da gennaio 2024 non produrrà più cucine a gas nel mercato olandese. La decisione scaturisce dalla voglia di accelerare la transizione ecologica in Olanda e spingere i consumatori a fare scelte differenti, orientate alla salute e alla decarbinizzazione.

Vogliamo «contribuire a una vita più sostenibile in casa e la vendita di piani cottura a gas non è in linea con questo obiettivo – spiega Liselotte van Dijk, Sustainability, Business Partner Ikea Nederland –. Dobbiamo avere il coraggio di fare scelte come queste, in precedenza avevamo deciso di vendere solo illuminazione a Led e di interrompere la vendita di prodotti monouso, come le batterie alcaline non ricaricabili. In questo modo rendiamo la nostra offerta passo dopo passo sempre più sostenibile».

Ikea è in linea con il proposito del governo dell’Aja di dismettere un milione di piani cottura a gas entro il 2030, la nota casa produttrice ha anche fatto sapere che punta a utilizzare soltanto energia rinnovabile per le sue filiali. Tutte le sue filiali e i centri di distribuzione nel Paese ora dispongono di impianti fotovoltaici installati sopra o attorno agli edifici, più di 50.000 pannelli solari che generano dal 30 al 40% del consumo energetico.

Cucinare con piano a induzione è assodato come metodo più efficiente e sicuro. Si impiega minor tempo, si disperde meno calore, risparmiando Co2 e non si emettono gas nocivi. Quest’ultimo è elemento importantissimo ma basti anche pensare al fatto che a differenza dei fornelli, la zona dove si è cucinato non si arroventa e sono assenti potenziali fiamme libere. Da recenti studi di enti indipendenti è emerso che oltre 100 milioni i cittadini dell’Unione Europea sono ancora esposti alla cucina a gas, con più della metà delle case in Italia, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia e Ungheria. L’Unione Europea vuole una svolta sul tema. Il maggior successo dal punto di vista della sostenibilità energetica si otterrebbe, oltre che dall’utilizzo appunto della tecnologia a induzione, che sfrutta una reazione elettromagnetica data da bobine metalliche, anche dal collegamento di questo sistema a dispositivi a impatto zero come i fotovoltaici.