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Il Fisco digitale accelera: più dati, controlli preventivi e un tax gap in calo

05
Dicembre 2025
Di Beatrice Telesio di Toritto

(Articolo pubblicato su L’Economista, inserto de Il Riformista)

Il Fisco italiano accelera sulla trasformazione digitale, sostenuto da numeri che indicano un cambio di passo strutturale. Secondo l’Osservatorio CPI, tra il 2018 e il 2022 l’evasione complessiva è scesa da 105,8 a 92,6 miliardi, con un recupero di oltre 13 miliardi anche grazie alla fatturazione elettronica e ai sistemi di tracciamento. Sul fronte dei bonus edilizi, tra il 2021 e il 2025 l’Agenzia delle Entrate ha esaminato circa nove milioni di comunicazioni, bloccando quasi otto miliardi di crediti inesistenti. Parallelamente cresce la compliance spontanea, mentre il VAT gap ha recuperato più di 20 punti in un decennio secondo le stime europee. Un’evoluzione resa possibile da un’infrastruttura che oggi integra oltre 200 banche dati gestite da Sogei, attraversate da flussi imponenti: mille ricette elettroniche al secondo, 2,5 miliardi di fatture l’anno, decine di miliardi di transazioni incrociate. Questo patrimonio alimenta la nuova piattaforma di consultazione semplificata, progettata per unificare normativa, prassi e giurisprudenza — oltre 230mila articoli complessivi — riducendo gli oltre diecimila interpelli annui.

In questo quadro si inserisce il convegno «I sistemi informativi del Fisco per il contrasto all’evasione fiscale», promosso martedì 25 novembre alla Camera dei Deputati dalla Commissione di vigilanza sull’Anagrafe tributaria. Il viceministro Maurizio Leo ha richiamato i progressi della delega fiscale e la necessità di «lavorare ex ante», mentre il presidente della Commissione Maurizio Casasco ha sollecitato un equilibrio stabile tra efficacia dell’accertamento e tutela dei diritti. Per il vicepresidente Giulio Centemero la qualità dei dati richiede una governance trasparente, soprattutto rispetto a un quadro regolatorio europeo ancora disomogeneo.

Sul piano tecnologico, l’Amministratore Delegato di Sogei, Cristiano Cannarsa, ha evidenziato come l’architettura digitale del Fisco si fondi su banche dati completamente interoperabili e protette da livelli di sicurezza «ad anelli concentrici». La sicurezza è «la base per garantire l’accesso ai dati da parte di cittadini, imprese e amministrazioni». L’intelligenza artificiale è già operativa su sentenze tributarie e sulla consultazione semplificata, ma sempre con un presidio umano: il “human in the loop” che interpreta e valida i risultati.

Una linea confermata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, secondo cui l’evasione «si previene» e l’AI è efficace solo se «governata dall’essere umano», escludendo modelli generativi e raccolte indiscriminate di dati online. L’interoperabilità consente oggi di incrociare in pochi istanti informazioni che in passato richiedevano mesi, ma il giudizio finale resta al funzionario, principio considerato essenziale per preservare proporzionalità e fiducia.

L’evoluzione in corso indica un Fisco sempre più orientato a prevenzione, interoperabilità e uso mirato dei dati. La continuità di questa traiettoria sarà determinata dalle scelte legislative dei prossimi mesi, chiamate a trasformare innovazione e sicurezza in un asset stabile per la crescita e la sostenibilità dei conti pubblici.