Salute

Egualia lancia le linee guida ESG: la sostenibilità come opportunità per l’industria farmaceutica

18
Settembre 2025
Di Beatrice Telesio di Toritto

La sostenibilità non come vincolo, ma come leva di sviluppo. È il messaggio che Egualia ha voluto lanciare presentando le prime Linee guida ESG del settore farmaceutico nel corso dell’evento “We Take Care. ESG secondo Egualia: valori, azioni, risultati”, ospitato alla Galleria del Cembalo martedì 16 settembre. Un documento che nasce dall’analisi di tre anni di lavoro su dati e mappature delle imprese associate e che intende offrire strumenti concreti per integrare i criteri ambientali, sociali e di governance nella strategia industriale e nella gestione della supply chain, da cui dipende circa il 66% dell’impatto complessivo di un’azienda farmaceutica.

A illustrare il percorso è stato proprio il Presidente di Egualia, Stefano Collatina, che ha spiegato come le linee guida puntino ad accompagnare soprattutto le PMI verso un modello di sostenibilità che non sia solo adempimento burocratico: «Le nostre linee guida nascono in un contesto europeo in rapido cambiamento, con la CSRD che impone obblighi sempre più stringenti. Per le piccole e medie imprese il rischio è di essere schiacciate dalla burocrazia senza strumenti adeguati. Il nostro obiettivo è accompagnare le aziende in un percorso che trasformi l’ESG in opportunità competitiva. Restano però aspetti critici: alcune normative ambientali, come la Direttiva sulle acque reflue urbane o la stretta sui PFAS, rischiano di limitare la produzione e l’accesso a farmaci essenziali. Serve equilibrio tra transizione verde e competitività, altrimenti rischiamo di generare più ostacoli che benefici.»

Le parole di Collatina hanno fatto da cornice a un confronto che ha messo in evidenza il valore strategico di un comparto che conta 102 imprese attive in Italia, un impatto economico superiore a 8 miliardi di euro e un risparmio di 7,4 miliardi per il Servizio sanitario nazionale tra il 2016 e il 2024. A sottolinearlo è stato il vice ministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di attrarre capitali e rafforzare la filiera: «Oggi il settore è sotto pressione: tra aumento dei costi, oneri regolatori e margini ridotti, si rischia una carenza di medicinali essenziali. È in questo contesto che la sostenibilità diventa una leva decisiva: integrare i criteri ESG significa rendere le imprese più solide, migliorarne il merito di credito e renderle più attrattive per i grandi fondi e gli investitori internazionali. In sede europea l’Italia sosterrà un approccio pragmatico, con valutazioni d’impatto solide e tempi di attuazione realistici, affinché la transizione verde non produca effetti distorsivi».

Se la sostenibilità rappresenta dunque una condizione per rafforzare il sistema produttivo, la politica ha il compito di creare il contesto normativo adatto. Lo ha ribadito il presidente della Commissione Affari sociali e Sanità del Senato, Francesco Zaffini, sottolineando che «il governo e le istituzioni europee hanno la responsabilità di costruire regole che tutelino l’industria del farmaco italiana, settore strategico per il Paese, e che rafforzino la transizione ambientale senza trasformarla in un freno. L’impegno di Egualia è prezioso e va in questa direzione, ma è compito della politica creare le condizioni perché la transizione sia possibile».

Un richiamo che si è intrecciato con l’intervento dell’onorevole Luca Squeri, segretario della Commissione Attività produttive della Camera, che ha insistito sulla necessità di evitare che l’ESG diventi sinonimo di zavorra: «La politica deve garantire che gli obiettivi ESG non si trasformino in vincoli penalizzanti. Siamo ancora in tempo per scegliere la strada giusta e prendere decisioni che premino le aziende che sanno trasformare la sostenibilità in opportunità strategica». Squeri ha avvertito contro la «frenesia regolatoria» che ha spesso caratterizzato l’azione europea in campo ambientale, auspicando un approccio capace di stimolare competitività e innovazione.

A darci anche uno sguardo europeo, quello di Luca Prosdocimo, Associate Director Policy di Medicines for Europe, che ha riconosciuto il ruolo di Egualia come esempio positivo da condividere con le altre associazioni continentali. «La sostenibilità non è solo un dovere, ma una leva strategica per garantire qualità, sicurezza e accessibilità delle cure ai pazienti in tutta Europa. Grazie al lavoro di Egualia il settore dei farmaci equivalenti ed essenziali traduce il suo impegno sugli obiettivi ESG in investimenti concreti e visione di lungo periodo». Prosdocimo ha tuttavia messo in guardia sugli eccessi normativi, ricordando che alcune misure ambientali, se applicate senza correttivi, potrebbero avere costi insostenibili per il comparto e compromettere la disponibilità di medicinali: un rischio che l’Europa non può permettersi.

L’evento ha così restituito un quadro chiaro: le imprese del farmaco hanno avviato un percorso concreto e misurabile di integrazione ESG, ma senza regole equilibrate e condivise la transizione rischia di diventare un ostacolo. Da Roma è arrivato un messaggio forte e unitario: solo una sostenibilità «a misura di pharma» potrà davvero coniugare innovazione, competitività e diritto alla salute.