Innovazione
Digitale: le priorità della Presidenza danese del Consiglio dell’UE
Di Virginia Caimmi
Dal 1° luglio la Danimarca ha assunto la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea, raccogliendo il testimone dal Portogallo. In apertura del semestre, la premier danese Mette Frederiksen ha presentato al Parlamento europeo le priorità della Presidenza, incentrate su un’Europa “più sicura, più verde e più dinamica”. Frederiksen ha ribadito l’impegno danese per rafforzare la sicurezza, in particolare sostenendo l’Ucraina, promuovere la transizione verde e rafforzare la competitività europea. “L’Europa deve adattarsi a un nuovo mondo, e la Presidenza danese lavorerà per assicurare che siamo pronti”, ha dichiarato.
Durante la cerimonia di passaggio di consegne, lo scorso 3 luglio, il presidente uscente António Costa ha sottolineato l’importanza della continuità tra le Presidenze, ricordando come il semestre portoghese abbia posto le basi per il lavoro danese. “Abbiamo lavorato per un’Europa più resiliente e coesa. La Danimarca continuerà su questo cammino, con determinazione”, ha detto Costa, augurando successo al nuovo semestre.
Tra i primi appuntamenti chiave, il Consiglio informale dei ministri UE competenti per la competitività – ricerca, mercato interno e industria – che si terrà a Copenhagen e avrà come tema centrale “L’Europa di domani – sostenibile, innovativa e competitiva”. Al centro dei lavori sarà la capacità dell’Europa di rafforzare la propria base industriale e sostenere le tecnologie critiche. Il vertice, articolato in due sessioni tra il 16 e il 18 luglio, si concentrerà sul ruolo strategico della ricerca e dell’innovazione all’interno del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, con particolare attenzione al futuro programma quadro per la ricerca. Verranno inoltre affrontati i nodi della competitività industriale, in un’ottica di sostenibilità e innovazione. Tra i temi principali, lo sviluppo delle tecnologie chiave – come il quantum, il biotech e le cleantech – e il delicato equilibrio tra industrie ad alta intensità energetica e transizione verde. Sarà inoltre discusso come mobilitare investimenti privati per sostenere l’industria pulita europea. A margine dei lavori, i ministri visiteranno anche l’Istituto Niels Bohr, simbolo dell’eccellenza scientifica europea nel campo della fisica quantistica.
Dossier di rilievo è anche l’euro digitale. La Presidenza danese ha confermato l’obiettivo di raggiungere un orientamento generale sul pacchetto proposto dalla Commissione europea a giugno 2023 entro la fine del 2025. Durante il Consiglio Ecofin dell’8 luglio, la ministra danese dell’Economia Stephanie Lose ha chiarito che le questioni politiche centrali sono tre: governance del limite di detenzione, rispetto della privacy e modello di compensazione. “Il dibattito tra ministri non sarà sostanziale ma politico, per confermare l’impegno e verificare una comprensione condivisa delle questioni da risolvere”, ha precisato.
La Presidenza danese dovrà inoltre gestire i prossimi passaggi sull’implementazione dell’AI Act. Il 4 luglio, il portavoce della Commissione Thomas Regnier ha chiarito che la Commissione prende “estremamente sul serio” le preoccupazioni dell’industria e degli Stati membri. Ha indicato la possibilità di rinviare il codice di buone pratiche per i modelli di IA generativa come GPT-4 e Gemini, e di ridurre gli oneri amministrativi tramite l’Omnibus digitale atteso entro fine anno. Un “desk IA” è stato creato per assistere le aziende nell’adeguamento.
In attesa dunque del 10 luglio, data in cui è prevista la presentazione del Codice europeo di buone pratiche sui modelli GPAI (General-Purpose AI). Fonti vicine alla Commissione confermano un miglioramento del testo, in particolare sul fronte dei rischi per i diritti fondamentali. Il codice, previsto inizialmente per maggio, si applicherà ai fornitori di modelli ad alto rischio sistemico a partire dal 2 agosto. La sua adozione anticipata – entro fine 2025 – potrà garantire certezza giuridica alle imprese. In caso contrario, varranno le scadenze dell’AI Act: 2026 per i nuovi modelli, 2027 per quelli esistenti.
Non resta che attendere gli sviluppi del semestre danese, magari al fresco di un’estate europea che si preannuncia densa di sfide e decisioni cruciali.





