Economia

Pil, Istat: su base annua confermato il +0,7%, inflazione in calo

30
Maggio 2025
Di Giuliana Mastri

Nel primo trimestre del 2025, l’economia italiana ha mostrato un moderato segnale di crescita. Il PIL è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,7% su base annua, confermando i dati preliminari e mostrando una leggera revisione al rialzo rispetto alle stime iniziali.

Tra i motori della crescita, spiccano gli investimenti, saliti dell’1,6%, mentre i consumi interni crescono solo dello 0,1%. Anche il commercio con l’estero ha dato un contributo positivo: le esportazioni sono aumentate del 2,8%, le importazioni del 2,6%.

A livello settoriale, bene agricoltura (+1,4%) e industria (+1,2%), mentre i servizi registrano un leggero calo (-0,1%). Positivi anche alcuni indicatori del mercato del lavoro: ore lavorate (+1%), redditi pro-capite (+0,5%) e posizioni lavorative (+0,7%) sono tutti in aumento.

Nel complesso, la crescita acquisita per il 2025 (cioè quella che ci portiamo dietro se il PIL restasse stabile nei prossimi trimestri) è stimata a +0,5%, in lieve miglioramento rispetto al +0,4% diffuso in aprile.

Inflazione in calo, ma il “carrello della spesa” pesa di più
Sul fronte dei prezzi, a maggio 2025 l’inflazione annua scende al +1,7%, rispetto al +1,9% di aprile. Questo rallentamento è dovuto soprattutto al calo dei prezzi dei beni energetici, sia regolamentati (+29,1% da +31,7%) sia non regolamentati (-4,3% da -3,4%), e degli alimentari freschi.

Tuttavia, non tutto è in discesa: aumentano infatti i prezzi degli alimenti lavorati (+3,2%) e dei prodotti più acquistati dalle famiglie, come quelli per la casa e la cura della persona (+3,1%). Il cosiddetto “carrello della spesa” si fa quindi più caro, con un’accelerazione dei prezzi rispetto al mese precedente.

L’inflazione di fondo, che esclude le componenti più volatili come energia e alimentari freschi, scende lievemente al +2,0%, segnale di una pressione sui prezzi ancora presente ma in calo.

Anche l’indice armonizzato, che consente il confronto tra Paesi europei, segna un rallentamento: +1,9% su base annua, rispetto al +2,0% di aprile.