In Parlamento

Cdm, il sud sarà agevolato per 10 anni. Più polso sui reati giovanili

07
Settembre 2023
Di Giuliana Mastri

I diesel euro 5 potranno continuare a circolare anche dopo il 15 settembre, il blocco è stato stoppato in Cdm, rinviandolo al primo ottobre 2024. «Ci siamo riusciti, ma la soluzione non era semplice e il risultato per nulla scontato», ha detto il ministro Pichetto Fratin. Il blocco avrebbe riguardato 76 Comuni del Piemonte. Il motivo della proroga sembra essere la difficoltà attuale a reperire i materiali per produrre le batterie dei veicoli elettrici. Insomma i tempi stretti di una transizione energetica travolgente e il perimetro in cui agiscono tante famiglie normali spesso non si concilia. Poi, come annunciato, l’esecutivo ha tirato dritto sul cosiddetto decreto Caivano, un pacchetto di misure di contrasto al disagio giovanile nel sud Italia.

Maggiore punizione per i reati

L’approvazione del parlamento cambierebbe le prassi di fronte ai reati dei minori, i quali dovrebbero essere indirizzati a un percorso di rieducazione quando commettono illeciti che prevedono una pena non superiore ai 5 anni, comprendendo anche i lavori socialmente utili da fare gratis. Il minore può ricevere un ammonimento da parte del questore e se commette azioni illegali legate a droga o armi può essere interdetto dall’utilizzo di piattaforme telematiche e dispositivi tecnologici come i cellulari. Si pensa anche a una multa per i genitori fino a 1000 euro. Se il genitore non manda il figlio a scuola rischia la reclusione fino a 2 anni. Per Caivano invece nella bozza ci sono una serie di interventi infrastrutturali e di riqualificazione atti ad allentare il disagio.

Fondi per lo sviluppo

Dal Fondo di Coesione e Sviluppo verranno stanziati 30 milioni di euro a valere sul bilancio europeo 2021-2027. I 30 milioni andranno non soltanto a Caivano ma anche ad altre zone del Sud, soprattutto per le scuole e i docenti. L’idea è quella di cercare di sostenere di più il Mezzogiorno che nonostante il Pnrr è strutturalmente in affanno. Per questo in Cdm, per ovviare ai paletti burocratici del piano europeo. è passata l’ipotesi di rendere il Sud una “Zes”, ovvero una Zona economica esclusiva in cui permettere agevolazioni per le imprese e un flusso di denaro più facilitato. 45 milioni saranno dati a Lampedusa per la messa in sicurezza e l’edificazione di strutture utili a gestire le ondate migratorie. La Zes è particolarmente vantaggiosa perché bypassa la suddivisione in aree speciali di crisi. Dunque tutto il meridione senza distinzioni sarà agevolato, anche a livello di tassazione e di abilitazioni, con il modello dell'”autorizzazione unica” dei titoli abitativi (locazione, insediamento, realizzazione, messa in esercizio, trasformazione, ristrutturazione, riconversione, ampliamento, trasferimento, cessazione o riattivazione delle attività economiche, industriali, produttive e logistiche).

Meno vincoli agli investimenti

A braccetto va il capitolo dei crediti d’imposta e degli sconti fiscali a beneficio del sud per macchinari, impianti e terreni e immobili. Ammissibili al rimborso fiscale tutti gli investimenti tra i 200.000 e i 100 milioni di euro. La Zes durerà 10 anni. Il governo stanzierà 4,5 miliardi di euro complessivi per i primi tre anni.