Trasporti

Le pulci a…De Micheli in audizione sulle priorità di utilizzo del Recovery Fund

24
Settembre 2020
Di Redazione

Di audizione in audizione, arriva il turno di Paola De Micheli, Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, presso le Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera dei Deputati, che verte sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund.

La De Micheli apre l’audizione facendo un quadro della situazione e dando uno spaccato degli obiettivi da raggiungere: “Le linee guida si basano su una valutazione dei punti di forza e di debolezza dell’economia della società italiana. A fronte di un’economia avanzata a forte vocazione manifatturiera, esiste anche un’Italia che soffre di un’insufficiente crescita economica, nettamente inferiore alla media dei Paesi avanzati- continua- La strategia complessiva di riforme e di politica economica del Piano nazionale vuole contribuire al raggiungimento di importanti obiettivi quantitativi, tra i quali segnalo l’aumento degli investimenti pubblici per portarli almeno al 3% del Pil, l’aumento del tasso medio di crescita dell’economia per portarlo al livello medio dell’Ue e l’aumento del tasso di occupazione di dieci punti percentuali”.

“Sotto il profilo del metodo, il Recovery Plan prende origine dalla definizione degli obiettivi e strategie che definiscono la visione di medio e lungo periodo verso cui far convergere la politica nazionale delle infrastrutture e dei trasporti che sono contenuti nell’allegato al Def 2020 ‘Italia veloce’ approvato dal consiglio dei ministri a luglio”. Dopo aver precisato che le cifre arriveranno a piano definito specifica: “Però questo Parlamento ha un numero e ha 480, credo, pagine di prospettiva infrastrutturale per il Paese. Ci saranno anche delle novità, ma il corpaccione delle opere che verranno finanziate, essendoci la priorità assoluta della maturità progettuale (bisogna avere i cantieri aperti entro il 2023) riguarderà il lavoro già molto avanzato e molto articolato che il Governo ha fatto in due tempi”.

Per questo motivo spiega a cosa vorrebbero arrivare: “Noi puntiamo molto sulla transizione verde e digitale. Gran parte delle risorse del Recovery andranno qui: 37% per green e 20% per il digitale. Per noi è essenziale una forte e stabile crescita del Pil per rendere sostenibile il debito e per garantire la tenuta socioeconomica” per questo motivo “L’obiettivo è aumentare il parco bus, mezzi tpl e mezzi navali per il trasporto passeggeri puntando su mezzi a carburanti rinnovabili. Vogliamo sviluppare la mobilità ciclistica e alternativa. Una delle aree di intervento del piano del Ministero delle infrastrutture e trasporti per il Recovery Fund è l’innovazione digitale nei trasporti”. E per il raggiungimento di questo punto passa in rassegna dei progetti sperimentali specifici.

Inoltre la Ministra approfondisce le aree su cui intervenire: “Le proposte del Mit hanno ricadute su 4 delle 6 missioni del Piano nazionale: la digitalizzazione, l’innovazione e la competitività, la rivoluzione verde e la transizione ecologica, l’equità sociale, di genere e territoriale. Per le infrastrutture le sei aree di intervento sono: le opere ferroviarie e Alta velocità, riduzione del gap infrastrutturale della mobilità locale, green port e logistica sostenibile, piano di resilienza delle strade regionali e degli enti locali, piano nazionale per la qualità dell’abitare e modernizzazione dei collegamenti stradali e autostradali immediatamente cantierabili”.

Infine gli interventi sul trasporto ferroviario: “L’assoluta priorità è l’ambito ferroviario, il target è l’80% della popolazione a meno di un’ora da una stazione dell’alta velocità, la riduzione dei tempi di percorrenza, l’aumento della regolarità della circolazione, il trasporto regionale e sui mezzi di trasporto ferroviario”.

Le domande poste alla Ministra De Micheli in audizione:

Numerosi sono stati gli interventi relativi al settore aeroportuale, che inizialmente non viene affrontato, e autostrade. L’attenzione sul primo argomento viene posta soprattutto dall’On. Gariglio (PD) seguito dall’On. Mulè (Forza Italia); mentre i deputati Zolezzi (M5S) e Benvenuto (Lega) si soffermano sulla possibilità di interventi concreti sulle autostrade. La ministra divide i due argomenti e risponde in merito: “Per gli aeroporti, concessionari privati, ci sono due missioni: il trasporto intermodale e la digitalizzazione, ma si tratta di attività di supporto e di sviluppo proprio perché sono privati” e lo stesso discorso verrà fatto per le arterie autostradali.

La deputata Fregolent (Italia Viva) pone l’accento sul piano casa e la De Micheli fa una precisazione: “Noi abbiamo finanziato un progetto di rinascita urbana che prevede un investimento sull’edilizia residenziale pubblica, ma che prevede un co-finanziamento regionale o privato e quindi un intervento su parti di quartieri e quindi di qualità urbanistica”.

“Un nuovo intervento sul codice degli appalti per semplificare lo Sblocca cantieri?” chiede l’On. Benvenuto, “Come faremo a chiudere un’opera in meno di 7 anni?” aggiunge il deputato Donina (Lega).

“Il CRESME ci riporta che gli appalti da gennaio a luglio sono diminuiti solo del 4%, nonostante lockdown e proroghe. Mentre agosto 2020 riporta una crescita del 26% a valore rispetto all’anno precedente- la ministra continua- dobbiamo controllare il lavoro, prodotto dal Parlamento, nel Dl semplificazione in termini di effetti, che già si stanno facendo notare sotto soglia. Quindi attendiamo che arrivino negli uffici tecnici e nelle società appaltanti le modifiche normative del Dl prima di prendere provvedimenti.”

Per quanto riguarda i soggetti attuari ed i commissari sui quali pone la questione l’On. Rotelli (Fratelli d’Italia), la De Micheli risponde: “Siamo in grado di dare un cronogramma mensile per il 2021 e 2022 rispetto ai cantieri delle opere di Italia Veloce- inoltre- l’art 9 Dl semplificazione modifica la procedura ed i poteri di Sblocca cantieri (art. 4) e fa un elenco di opere commissionate, la nuova lista comprenderà anche le precedenti”.  

 

 

Nicolò Marcon

 

 

 

Photo Credits: L’Opinionista