Economia

Relazione Inps 2025, disparità evidenti, salita l’età media dei pensionati

16
Luglio 2025
Di Giampiero Cinelli

Nel 2024, l’età media di accesso alla pensione si attesta a 64,8 anni, in aumento rispetto ai 64,2 anni del 2023. Come illustrato dai vertici dell’INPS durante la presentazione del Rapporto annuale,

tale incremento è principalmente attribuibile al rafforzamento dei criteri per il pensionamento anticipato, introdotto con Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi), che ora prevede un ricalcolo con metodo contributivo. In misura minore, influiscono anche gli incentivi destinati a favorire la permanenza dei lavoratori in attività. L’età media per il pensionamento di vecchiaia si attesta a 67,2 anni, mentre per quello anticipato è pari a 61,6 anni.

Disparità di genere negli importi pensionistici
Nel 2024, gli uomini in pensione hanno percepito un assegno medio lordo mensile pari a 2.142,60 euro, cifra superiore del 34% rispetto alla pensione media percepita dalle donne, che è stata di 1.594,82 euro.
«Al 31 dicembre 2024 – si legge nel rapporto – i pensionati ammontavano a circa 16,3 milioni, di cui 7,9 milioni uomini e 8,4 milioni donne. Il totale lordo delle pensioni erogate ha raggiunto i 364 miliardi di euro».

Sebbene le donne rappresentino il 51% dei pensionati, ricevono soltanto il 44% del totale dei redditi pensionistici, ossia 161 miliardi contro 204 miliardi percepiti dagli uomini.
Nel frattempo, l’importo lordo mensile medio dei redditi da pensione è cresciuto del 4,4% rispetto al 2023.

Salari e inflazione: potere d’acquisto in calo
Le retribuzioni contrattuali hanno segnato un incremento dell’8,3% tra il 2019 e il 2024, un valore sensibilmente inferiore rispetto alla crescita dei prezzi nello stesso periodo, che ha raggiunto il 17,4%. Questo significa una perdita di oltre 9 punti percentuali nel potere d’acquisto.

Tuttavia, l’INPS sottolinea che grazie alle misure fiscali e contributive introdotte, il calo del potere d’acquisto delle retribuzioni nette è stato più contenuto. Prendendo come base 100 il valore medio del 2019, nel 2024 le retribuzioni contrattuali si attestano a 108,3.