In Italia continua a ridursi la propensione ad avere figli: nel 2024 solo il 21,2% delle persone tra i 18 e i 49 anni dichiara l’intenzione di avere un figlio nei successivi tre anni, in calo rispetto al 25% del 2023. Lo rileva l’ultimo report dell’Istat sulle intenzioni di fecondità.
Secondo l’indagine, sono oltre 10,5 milioni le persone che non intendono avere figli o altri figli né nei tre anni successivi all’intervista né in futuro. Tra le motivazioni indicate, circa un terzo degli intervistati cita ragioni di tipo economico, mentre il 9,4% segnala condizioni lavorative ritenute insufficienti per sostenere la genitorialità e l’8,6% la mancanza di un partner stabile.
Il rapporto dell’Istituto di statistica evidenzia anche dinamiche di percezione legate alle opportunità professionali: molte donne ritengono che l’arrivo di un figlio possa peggiorare le proprie prospettive lavorative, un fattore che contribuisce alla scelta di rinviare o rinunciare alla maternità.
La diminuzione delle intenzioni di fecondità si inserisce in un quadro demografico di più ampio respiro, con tassi di natalità tra i più bassi in Europa e una progressiva contrazione della popolazione giovane. Il fenomeno pone sfide rilevanti non solo per le politiche familiari e sociali, ma anche per la sostenibilità futura del sistema di welfare e del mercato del lavoro.





