Salute

Il Pnrr per rafforzare la rete sanitaria territoriale. Speranza audito in commissione al Senato

04
Marzo 2022
Di Jacopo Bernardini

Rafforzamento della medicina generale e territoriale, 6mila interventi da svolgere in tempi rapidi e il recupero degli screening post-pandemia. «I soldi ci sono, ora è il momento di fare le riforme». Questi i punti fondamentali dell’audizione del ministro della salute, Roberto Speranza, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), illustrato alle commissioni riunite Bilancio, Igiene e Sanità e Politiche dell’Unione europea del Senato.

Un piano è ambizioso, ma visto che il fondo sanitario è cresciuto di 10 mld in due anni e mezzo e c’è il Pnrr, «ci sono le risorse per metterlo in campo». Un’occasione unica, come si dice spesso del Pnrr, «che dobbiamo saper cogliere, con le regioni e tutti i mondi dell’ambito salute».

Si parte dal rafforzamento della rete territoriale, attaccata in special modo nelle prime fasi della pandemia, «È nostra convinzione che un ruolo rafforzato della medicina generale sia un tassello fondamentale della riforma della rete territoriale». 

Ci sono poi gli interventi strutturali, circa 6 mila, da realizzare «in tempi rapidi». Speranza ha parlato di «1.350 case di comunità, 400 ospedali di comunità, 600 Cot (Centrali operative territoriali), 3.100 grandi apparecchiature per sostituire quelle con più di 5 anni con gara Consip, 280 interventi di digitalizzazione di Dipartimenti di emergenza e accettazione Dea e 300 interventi per la sicurezza e sostenibilità delle strutture».

A monitorare il progresso dell’attuazione i Cis, contratti istituzionali di sviluppo, sottoscritti con ciascuna regione e Provincia autonoma, ognuno accompagnato da uno specifico piano operativo. Uno strumento stringente che prevede in ultima istanza anche un potere suppletivo in caso di inadempienza che può essere utilizzato dall’autorità centrale. 

«Ho dato al Consiglio superiore di sanità l’incarico di elaborare un progetto di riforma per la formazione dei medici di base, il punto fondamentale della sanità del territorio». Il problema, allo stato attuale, è che spesso si crea una disconnessione tra medico e territorio. Ma secondo Speranza «si può arrivare ad una riforma attraverso un nuovo Accordo collettivo nazionale». 

In arrivo anche i piani delle regioni sulle liste di attesa. Tra gli obiettivi il recupero degli screening oncologici. «Abbiamo già investito un miliardo ma bisognerà ancora investire. Col Pnrr, inoltre, sono previsti 4 mld di euro per l’ammodernamento di 3.100 strutture e attrezzature di alta tecnologia».

Ora tutte le Regioni devono caricare i 6mila progetti del Pnrr, un’operazione in chiusura. «L’obiettivo è concludere entro il 30 maggio per la definizione». Ha concluso il ministro.

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