Salute

Obesità, Giornata Mondiale. La strategia parte dai bambini

04
Marzo 2024
Di Giampiero Cinelli

Nessuno andrebbe discriminato per le sue condizioni estetiche. In alcuni casi però è molto importante far comprendere che un certo tipo di composizione corporea può indurre problemi e gravi rischi per la salute, come nel caso dell’obesità. Oggi, nella Giornata mondiale dell’obesità, le istituzioni rimarcano concetti su cui non va abbassata la guardia.

Il Ministero della Salute parla di «malattia cronica progressiva e recidivante, anche quando, negli stadi iniziali, non è associata ad alcuna complicanza». Da queste parole si comprende come sia sbagliato ridurre la condizione di obesità alla conseguenza di un’alimentazione eccessiva, quando invece si tratta di una situazione che insorge nei soggetti predisposti, i quali mostrano un funzionamento metabolico più difficoltoso o alterato, sfociando poi in problemi cardiovascolari e muscolo-scheletrici, con possibile presenza di asma o lo sviluppo di diabete di tipo 2.

L’approccio di intervento, spiega il ministero, dev’essere multi-fattoriale, in quanto il mantenimento di una condizione di obesità può essere indotta anche da uno stato psicologico negativo, in cui si finisce in abbuffate per compensare ansie e stress.

Il focus della giornata di oggi è sui bambini, in quanto il pilastro di una politica contro l’obesità è per le istituzioni un corretto modello trasmesso ai più piccoli e il monitoraggio delle condizioni metaboliche dei minori. Per farlo c’è bisogno di ridurre i fattori di rischio.

Secondo i dati della sorveglianza nazionale OKkio alla Salute del 2019 il 20,4% dei bambini sono in sovrappeso mentre gli obesi sono il 9,4% (valori soglia dell’International Obesity Task Force, IOTF); con una leggera superiorità percentuale nei maschi rispetto alle femmine (maschi obesi 9,9% vs femmine obese 8,8%). Molti di questi hanno l’abitudine a non consumare la prima colazione (8,7%) o a consumarla in maniera inadeguata (35,6%), tendenza che persiste negli anni, così come la fruizione di una merenda abbondante a metà mattina (55,2%).

Come mangiano questi bambini? Il consumo non quotidiano di frutta e/o verdura dei bambini resta elevato (24,3%) mentre diminuisce l’assunzione giornaliera di bevande zuccherate e/o gasate (25,4%). I legumi sono consumati dal 38,4% dei bambini meno di una volta a settimana mentre il 48,3% e il 9,4% consuma rispettivamente snack dolci e salati più di 3 giorni a settimana.

Anche l’esercizio fisico scarseggia, meno di un adolescente su 10 svolge almeno 60 minuti al giorno di attività motoria moderata-intensa, secondo i dati 2022 dell’indagine Health Behaviour in School-aged Children, condotta su campioni di studenti di 11, 13 e 15 anni. Inoltre, spesso la madre mostra di non avere una percezione obiettiva dello stato di salute del figlio e lo considera normo-peso.

Nelle fasce d’età giovani sono i maschi ad essere più in sovrappeso rispetto alle femmine, ma con l’avanzare dell’età. se gli interventi di cura sono prima di tutto persuasivi oltre che efficaci, ci sono spesso risultati migliorativi. La cura passa infatti molto dalla presa di coscienza e da un buon lavoro anche sulla sfera mentale della persona. Un approccio protocollare non è quello più indicato ed è poco fattibile ma va cucito sull’individuo, coinvolgendo anche la famiglia. Il supporto dell’ambiente sociale è infatti molto importante ed è fondamentale nel rimuovere lo stigma che può ostacolare un impegno nella cura, oltre che nel far capire che nessuno affetto da obesità è diretto e unico responsabile dello stato in cui si trova.

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