Politica
Turismo, affitti brevi, ora i Comuni potranno monitorare
Di Giampiero Cinelli
Il Ministero del Turismo fa un passo avanti nella logica della sicurezza e di una maggiore gestione dei flussi. Presentato oggi il Cruscotto per i Comuni, un’evoluzione della piattaforma informatica BDSR (Banca Dati Strutture Ricettive), che consente ai Comuni di monitorare in modo più efficace la presenza di strutture ricettive sul territorio, incluse le abitazioni private. Questo cruscotto, infatti, è utile al controllo del CIN – il Codice identificativo nazionale –, particolarmente importante quando si parla di affitti brevi. Le amministrazioni locali dunque saranno in grado di individuare chi è sprovvisto del CIN e chi si trova in fase di verifica, comunicando direttamente con le piattaforme di annunci online per decidere quando far rimuovere l’inserzione di titolari di strutture non in regola. Il BDSR è anche adatto a segnalare quale operatore dev’essere ancora inserito nella banca dati. Il progetto è stato presentato stamattina al Ministero del Turismo dal ministro del Turismo Daniela Santanché, assieme a Francesco Felici (Direzione Generale del Ministero del Turismo) e Chiara Frontini, Sindaca di Viterbo, in rappresentanza di Anci.
Lo strumento ha superato la sua prima fase, quella di progettazione e censimento delle strutture. Da una prima raccolta dati è emerso che nel database le strutture registrate sono 664.417, i CIN rilasciati sono 582.790 (10.676 in verifica amministrativa). Ad oggi la percentuale di CIN sul totale delle strutture registrate è dell’87,71%. Dati forniti dal Ministero del Turismo. La seconda fase, ha spiegato Francesco Felici, è quella in cui i Comuni saranno effettivamente in grado di verificare direttamente, accedendo alla documentazione. Da lunedì si prevede che queste funzionalità saranno in essere. Così si agirà in modo più conforme alle norme Ue. La terza fase, appunto, consisterà proprio nel recepimento della normativa comunitaria che riguarda la condivisione di informazioni sulle locazioni brevi, pensata per la compliance con tutte le piattaforme online e finalizzata a un ulteriore miglioramento delle verifiche. Il Regolamento va assorbito entro maggio 2026.
Secondo Daniela Santanchè l’adeguamento del BDSR è l’idea giusta per un maggiore controllo dei flussi. I dati sono reputati fondamentali dal ministro e ogni tipo di progresso nelle politiche turistiche deve passare dalla incrementata capacità di raccogliere dati. «L’intelligenza artificiale ci interessa molto è già la usiamo – ha sottolineato Santanchè – ma è nostro interesse dotarci di una specifica intelligenza artificiale del Ministero del Turismo. Ci stiamo lavorando. Ovviamente sappiamo quanto è importante, anche in questo senso, l’interlocuzione continua con Anci e le varie istituzioni pubbliche. Ad esempio stiamo ragionando sulla modifica dell’imposta di soggiorno, bisogna riflettere bene e con calma perché alzare le tasse non è una cosa che amo. Il nostro sentiero, piuttosto, dev’essere un turismo di qualità, anziché di quantità, e spalmato su tutto l’anno. Ci si lamenta dell’overtourism, ma sapete che più della metà dei turisti si concentra nel 4% del territorio? Ecco perché bisogna avere dati. E introdurre pagamenti di biglietto in alcuni siti dove non è previsto, al contrario non fa diminuire gli afflussi, oltre a permetterci di sapere quanta gente stiamo gestendo. Avendo contezza dei numeri, posso scegliere come gestire i flussi nei vari orari abbassando la pressione. Nel caso anche capendo dove quel numero di accessi è semplicemente ingestibile, evitando dunque i disservizi, che non sono una bella figura. Dico ciò – ha concluso il ministro – perché già prevediamo un aumento degli arrivi in questa estate, oltre 60 milioni di persone, per una previsione di spesa generale sul territorio italiano di 40 miliardi (+ 4,5%) e un aumento del 3,4% della spesa attraverso pagamenti con carta, reali e deflazionati».
