Politica

IA: Ascani, Camera pioniera e apre al mondo della ricerca

14
Febbraio 2024
Di Ilaria Donatio

«Né apocalittici né integrati», con queste parole la vicepresidente della Camera Anna Ascani (Pd) ha definito l’approccio più consapevole al mondo dell’Intelligenza Artificiale: un tema quello dell’IA, ha detto la parlamentare, nonché presidente del Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione della Camera, «ancora troppo spesso ridotto a prese di posizione pregiudiziali».

L’occasione è stata importante: si è trattato dell’evento di presentazione – avvenuta oggi nella bellissima Sala della Regina di Montecitorio – del rapporto sull’intelligenza artificiale a supporto del lavoro parlamentare, elaborato dallo stesso Comitato. Il Rapporto è il frutto del lavoro del Comitato che ha condotto un’indagine conoscitiva sull’IA – effettuata attraverso l’audizione di esperti e una missione negli Usa per incontrare gli operatori di mercato – e sul suo possibile impiego a servizio del lavoro parlamentare. 

Presenti all’evento di oggi, accanto ad Ascani, il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana che ha introdotto i lavori accanto ai professori Paolo Benanti, Rita Cucchiara e Gianluca Misuraca che hanno contribuito al report.

Sistemi di IA e centralità della persona
Uno dei punti centrali del lavoro presentato è la natura “strumentale” dei sistemi di IA rispetto all’uomo e dunque la visione antropocentrica che anche in questo ambito dell’intelligenza generativa, dovrebbe essere fatta salva: «L’intelligenza artificiale cerca di imitare l’uomo nel ragionamento, nell’apprendimento, nella pianificazione e nella creatività», chiarisce Fontana, ma non deve essere un suo sostituto dell’uomo: va infatti mantenuta la sua natura di «strumento destinato a servire l’umanità e non viceversa».

Non a caso, ad aprire il Report presentato oggi e diffuso nella sua versione cartacea, c’è il messaggio di fine anno pronunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e richiamato, nel proprio intervento, dalla stessa Ascani: «Ci troviamo nel mezzo di quello che verrà ricordato come il grande balzo storico dell’inizio del terzo millennio», ha detto Mattarella, «dobbiamo fare in modo che la rivoluzione che stiamo vivendo resti umana, cioé, iscritta dentro quella tradizione di civiltà che vede nella persona  e nella sua dignità il pilastro irrinunciabile».

Ascani: siamo i primi in Europa
La vicepresidente della Camera ha sottolineato il “lavoro bipartisan” svolto all’interno del Comitato e ha spiegato che il rapporto elaborato si inserisce nello «sforzo di una regolamentazione tecnologicamente neutrale che possa regolare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale senza fermare i processi di innovazione, preservando i diritti dei cittadini e la stabilità delle democrazie».

Un percorso – quello appena intrapreso – che consentirà di «valorizzare il nostro patrimonio legislativo, di informazione e dati e contribuirà a individuare una strada italiana condivisa tra le istituzioni per l’utilizzo di queste tecnologie». 

Quello italiano è – ha sottolineato Ascani – «il primo Parlamento in Europa ad avere avviato questo lavoro di indagine conoscitiva e siamo i primi – ha detto – ad avviare una sperimentazione specifica all’interno dell’istituzione parlamentare. L’intenzione che abbiamo» – ha aggiunto – «è aprirci alla comunità degli studiosi e dei ricercatori per individuare insieme a loro la soluzione tecnologica migliore». 

Manifestazione di Interesse e Call for Ideas
E ha lanciato una manifestazione di interesse per raccogliere proposte per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa per la Camera:  «Lanciamo oggi una Manifestazione di Interesse per raccogliere proposte per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa per la Camera dei deputati in tre ambiti, due call for proposals e una call for ideas. Sono invitati a partecipare studiosi impegnati in corsi post universitari, ricercatori, centri di competenze universitari ed enti di ricerca che possono inviare le proprie proposte da oggi al 31 maggio prossimo», ha dichiarato la deputata Pd.

Il Comitato, dunque, valuterà queste proposte, avvalendosi di una commissione di esperti, e a luglio saranno proclamati i vincitori delle tre categorie: le due call for proposals e la call for ideas. Queste proposte potranno essere la base per una sperimentazione dell’utlizzo dell’IA generativa all’interno del lavoro della Camera.

Benanti: strumento per ampliare la capacità democratica
«Da quando eravamo uomini della caverna», ha detto nel proprio intervento il professore Paolo Benanti, presidente della Commissione AI per l’informazione e membro italiano del Comitato sull’AI dell’Onu, «ci siamo resi conto che prendendo in mano una clava poteva essere uno strumento fantastico per aprire tante noci di cocco o un’arma micidiale per aprire tanti crani. Potenzialità e rischi vengono insieme: non c’è arma che non possa essere trasformata in un utensile e non c’è utensile che non possa diventare un’arma. L’intelligenza artificiale può essere uno strumento per ampliare la capacità democratica di un Paese o potrebbe essere lo strumento per strozzarla fino a farla soffocare».

«Questo rapporto» – ha aggiunto Benanti, che ha contribuito al report – «è senz’altro una cosa che prima non c’era, altri Parlamenti non ce l’hanno. E come tutti i segnali di apertura potrebbe farci vedere in anteprima quelli che potrebbero essere dei grandi vantaggi e dei grandi rischi nel teconologizzare ambiti che sono sempre stati solo umani».

I principi
Trasparenza, integrità informativa, responsabilità umana
, formazione, competenze, consapevolezza, partecipazione pubblica, sicurezza, robustezza, beneficio pubblico e prevenzione delle interferenze: sono questi i principi per l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale in ambito parlamentare che il Comitato di Vigilanza sull’attività di documentazione della Camera ha tracciato nel suo report.

Secondo il report, nel corso dell’indagine è emersa “la necessità di una regolamentazione, a livello nazionale e sovranazionale, tempestiva e tecnologicamente neutrale, capace di normare efficacemente gli usi dell’IA nei vari settori della società”. Viene, quindi, ipotizzato un percorso che gradualmente “integri gli strumenti di intelligenza artificiale di nuova generazione nei processi di lavoro parlamentare”.

L’IA nei Parlamenti in una prospettiva comparata
Al momento l’utilizzo di soluzioni di lA generativa è ancora embrionale o sperimentale in molti paesi, limitandosi all’utilizzo di chatbot, mentre il ricorso a strumenti di questo tipo per la predisposizione di proposte di legge si è verificato, per lo più, per iniziativa di singoli parlamentari. L’utilizzo strutturato di tecnologie di lA generativa a supporto del lavoro parlamentare deve essere adeguatamente preparato.

Negli USA, per esempio, la Camera dei rappresentanti utilizza uno strumento di IA basato su tecnologia NLP (elaborazione del linguaggio naturale) per automatizzare l’analisi delle differenze dei progetti di legge.

Mentre il Parlamento europeo ha adottato diversi strumenti che adoperano l’IA per potenziare efficacia ed efficienza, tra cui chatbot che automatizzano diversi processi, contribuendo a fornire risposte veloci alle interrogazioni.