Politica

Tavolo governo sindacati, sciopero alle porte, Meloni: pesa il superbonus

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Novembre 2024
Di Giampiero Cinelli

Cgil e Uil hanno annunciato lo sciopero generale il 29 novembre, il termine per la presentazione degli emendamenti alla manovra è fissato per le 16 di oggi, l’esecutivo auspica risorse aggiuntive ma è disposto a trovarle solo a determinate condizioni, una parte della maggioranza chiede a gran voce di reperirle attraverso la riapertura del concordato fiscale biennale. Questi gli elementi che intrecciandosi rendevano stamane l’incontro tra il governo e i sindacati un appuntamento delicato.

Anche perché Maurizio Landini della Cgil ci si è chiesto che senso avesse essere convocati a manovra già scritta. La legge deve ancora passare al vaglio delle Camere, dove sarà emendata, ma a quanto pare le speranze di incidere sul testo sono modeste, siccome Giorgia Meloni ha chiesto esplicitamente di limitare le richieste di correzione.

«Il tema per noi è il salario – ha detto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri alla riunione a palazzo Chigi –. Negli ultimi anni chi vive di salari e di pensioni ha avuto la perdita di potere d’acquisto più forte. Nessuno mette in dubbio che il governo abbia consolidato strutturalmente il cuneo fiscale, ed è un risultato che io rivendico, ma è per cinque anni e, comunque, nella busta paga di gennaio non entrerà un euro in più».

«Ora si tratta di difendere i risultati ottenuti nell’iter parlamentare e di migliorare, dentro e oltre il perimetro della legge di Bilancio, gli elementi di criticità», ha dichiarato il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, lui che invece sulla manovra ha espresso un giudizio nel complesso positivo, chiedendo di «intervenire con specifici emendamenti per incrementare le pensioni minime, fermare la riduzione strutturale degli organici nella scuola e il blocco parziale del turnover nelle amministrazioni pubbliche, l’università e la ricerca».

Giorgia Meloni si è difesa così: «In materia di imposte viene reso strutturale il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef, con l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito. È chiaramente intenzione del governo intervenire anche sullo scaglione di reddito successivo, ma questo dipenderà ovviamente dalle risorse che avremo a disposizione e che arriveranno anche alla chiusura del concordato preventivo». Secondo la premier i limiti che il governo ha dovuto considerare derivano soprattutto dal Superbonus: «Citerò due numeri per far capire di cosa parlo: 30 e 38. 30 miliardi è il valore complessivo di questa manovra di bilancio; 38 sono i miliardi che, solo nel 2025, costerà alla casse pubbliche il Superbonus varato dal Governo Conte 2 per ristrutturare meno del 4% degli immobili residenziali italiani, prevalentemente seconde e terze case, cioè soldi dei quali ha beneficiato soprattutto chi stava meglio. La più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d’Italia. Con le stesse risorse, qualsiasi provvedimento di questa legge di bilancio avrebbe potuto essere più che raddoppiato».

Lo sciopero sarà revocato?
«Abbiamo dichiarato lo sciopero perché la manovra è stata consegnata in Parlamento, vorrei ricordare che noi abbiamo fatto anche le audizioni alle Camere, quindi siamo andati e siamo stati chiamati dalle Camere a dare un giudizio. Non potevamo presentarci alle Camere dicendo dobbiamo prima incontrare il Governo. I margini dipendono da quanti soldi e da quante scelte sono già chiuse nelle decisioni assunte», ha detto da parte sua Bombardieri a chi gli chiedeva se ci fossero margini per rivedere lo sciopero proclamato assieme a Cgil per il 29 novembre. «Se il Governo si presenta dicendo che ci sono solo 120 milioni di margini sarà un po’ complicato trovare l’accordo. Se il Governo si presenta e dice che ci sono i margini, per esempio, per finanziare la detassazione degli aumenti contrattuali, per intervenire sulla sicurezza, per dare più soldi sulla sanità, per modificare il blocco e le penalizzazioni sulle pensioni, su opzioni donne e su tutto il resto, siamo pronti a discutere», ha chiosato.

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