Politica

Alla Reggia di Caserta tappa preparatoria G7 Sviluppo, riflettori accesi sull’Africa

01
Ottobre 2024
Di Ilaria Donatio

Il governo italiano lavora per far diventare la Reggia di Caserta una “scuola della pubblica amministrazione del continente africano“. Lo ha detto il viceministro agli Affari esteri con delega per la Cooperazione allo sviluppo, Edmondo Cirielli, all’evento G7 di alto livello “Investire nell’apprendimento permanente per la creazione di posti di lavoro e la resilienza: un dialogo con l’Africa”, da lui presieduto oggi alla Reggia di Caserta. “È un progetto ambizioso, che richiede non solo di mettere in campo risorse finanziarie importanti ma anche progettualità, che tuttavia siamo sicuri la scuola italiana della Pubblica amministrazione italiana possa dare, insieme alla Sovrintendenza che ci ospita in questa struttura straordinaria”, ha spiegato il viceministro Cirielli, per il quale le attività già messe in campo grazie all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sono preziose “ma solo allo stato embrionale, e possono diventare centrali”.

L’evento sull’Africa, tappa preparatoria del G7 Sviluppo di Pescara
Con questo evento, la Presidenza italiana del G7 intende dare il proprio contributo all’Anno dell’Istruzione proclamato dall’Unione Africana per il 2024, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo dell’educazione, in particolare di quella primaria, come volano di crescita e occupazione. 

I risultati dei lavori dell’evento G7 dedicato all’Africa, “saranno poi inseriti nel comunicato finale del G7 Sviluppo che si terrà a Pescara dal 22 al 24 ottobre”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, che ha fatto giungere gli auguri per il successo all’evento, presieduto su sua delega dal viceministro Edmondo Cirielli.

Presenti a Caserta accanto il vice-ministro degli Esteri Edmondo Cirielli, la ministra per la Famiglia la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella e i rappresentanti dell’Unione Africana e di Paesi africani, dei membri G7 e di organizzazioni internazionali. Al centro del dibattito, iniziative concrete e modalità di cooperazione per promuovere istruzione, formazione e acquisizione di competenze come strumenti cruciali per affrontare le sfide globali più urgenti, a partire da quelle che interessano più direttamente il continente africano.

Noi contro flussi clandestini ma c’è diritto a migrare
“L’istruzione e la formazione sono punti fondamentali del Piano Mattei per l’Africa voluto dal governo Italiano, che consentiranno ai giovani africani di avere più opportunità nei loro Paesi di origine ma anche in Europa. Perché noi contrastiamo l’immigrazione clandestina, che fa tanti morti e alimenta lo sfruttamento delle persone”. Così il vice-ministro degli Esteri Edmondo Cirielli alla Reggia di Caserta, aprendo i lavori della tappa preparatoria del G7 Sviluppo di Pescara. 

C’è un diritto a migrare e a non migrare”, ha sottolineato Cirielli, “ma chi vuole emigrare – e ricordo che anche dall’Italia vanno via ogni anno quasi 100mila giovani –  deve essere messo nelle condizioni di avere delle concrete opportunità”. 

Il viceministro ha poi ricordato, proprio a dimostrazione dell’approccio del governo di formare i giovani africani in casa loro, come ad Addis Abeba “l’Italia ha una scuola pubblica e da poco è stato aperto anche un nuovo liceo informatico, e la percentuale di studenti che poi trovano occupazione è del 100%”. “La vera sfida – aggiunge il vice-ministro degli Esteri – è di creare un ceto medio in Africa puntando su un’istruzione di qualità, e ciò sconvolgerà positivamente la vita di quel Continente. L’Africa ha potenzialità enormi, penso alla risorse della terra, ma il vero tesoro africano è il capitale umano”. 

E sempre nello spirito del Piano Mattei, che vuole coinvolgere concretamente i Paesi Africani nelle politiche di formazione ma anche nelle scelte dei giovani più validi, Cirielli ha spiegato che “sono state raddoppiate le borse di studio in Italia per studenti africani, e c’è grande cooperazione con i Paesi africani affinché individuano le persone da scegliere. A giorni avvieremo anche una partnership con la Crui (Conferenza Rettori Università Italiane) per una maggiore collaborazione del sistema universitario italiano con i Paesi africani. L’Italia è il ponte naturale tra l’Africa e l’Europa”, ha concluso.

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