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Peste suina, Italia non esente. Situazione da monitorare

09
Novembre 2023
Di Giampiero Cinelli

Non si può ancora abbassare la guardia sulla peste suina, di cui alcuni focolai sono stati rilevati anche in Italia. Il morbo non è letale per l’uomo ma può causare morti di animali a catena e disagi all’ecosistema. Gli ultimi casi di cui si è venuto a sapere sono di undici contagi in Liguria (due a Borzonasca, quattro a Fontanigorda, uno a Neirone, quattro a Rovegno). Centosedici i Comuni in cui è stata osservato almeno un caso di peste suina africana, dall’inizio dell’epidemia, cioè dal mese di dicembre 2021. 40.000 i capi già abbattuti, il virus secondo gli esperti aveva avuto una recrudescenza ad agosto in un allevamento di Pavia dove sono morti improvvisamente 400 maiali.

Il virus suino è molto resistente e può mantenersi anche per mesi, si teme dunque che l’allarme tardivo di allevatori, che hanno preferito non mettere subito al corrente le autorità e mandare al macello le carcasse, possa aver favorito una diffusione preoccupante del patogeno.

Problemi si sono riscontrati anche in Calabria: un uomo è stato scoperto dai carabinieri della Stazione di Polistena ad allevare illegalmente due cinghiali che aveva precedentemente catturato. Gli animali, che appartengono ad una specie di cui è severamente vietato l’allevamento per ragioni di salute pubblica, anche connesse all’attuale emergenza da peste suina africana, sono stati sottoposti a sequestro per i controlli di competenza del Settore Sanità Veterinaria dell’Asp di Reggio Calabria, così come la struttura illecitamente realizzata per contenere i due suini. Da ultimo, i carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno proceduto a ritirare cautelativamente le armi e munizioni di 7 detentori di licenza, per difetto del titolo di polizia e sopravvenuta mancanza dei requisiti. In totale, sono stati sequestrati 34 fucili di vario tipo e calibro e più di mille munizioni di vario calibro, che molto probabilmente servivano ad abbattere i suini malati.

Associazioni di cacciatori hanno chiesto se una massiccia iniziativa di abbattimento di cinghiali, che svolgerebbero volontariamente, potesse aiutare a frenare il virus ma non hanno ricevuto risposte precise da parte di medici e scienziati. Le politiche di abbattimento controllato in grandi edifici multipiano è ad esempio il metodo usato in Cina, in cui la peste suina sta ancora costituendo una criticità. La situazione cinese è stata mostrata da Report sulla Rai domenica scorsa. Decine di migliaia di abbattimenti sono stati intrapresi anche dalla Regione Lombardia (che detiene la maggiore quantità di allevamenti) e non è escluso che ce ne saranno altri.