Fill the gap

Lgbtiq+, l’Ue lancia la nuova strategia per l’uguaglianza

27
Ottobre 2025
Di Ludovico Berna

La Commissione Europea ha lanciato questo mese la “Strategia per l’Uguaglianza LGBTIQ+ 2026-2030”, intitolata “Free to love, free to be”. Questo ambizioso piano, presentato dalla Commissaria per l’Uguaglianza Hadja Lahbib, rappresenta il successore naturale della prima strategia dedicata del 2020-2025, consolidando i progressi ottenuti e integrando l’uguaglianza LGBTIQ+ in tutte le politiche europee.

L’obiettivo è chiaro: garantire che ogni persona nell’UE possa amare liberamente e essere sé stessa, senza timore di discriminazione, violenza o esclusione.La strategia emerge da un’ampia consultazione con stakeholder, inclusi 20 Stati membri che nel maggio 2024 hanno firmato una dichiarazione ministeriale per rinnovare l’impegno comune. Dati recenti dell’Agenzia UE per i Diritti Fondamentali (FRA), basati su un’indagine del 2023, rivelano un quadro allarmante: nonostante un aumento dell’accettazione sociale – con il 75% degli europei a proprio agio con colleghi gay, lesbiche o bisessuali – una persona su tre nella comunità LGBTIQ+ ha subito discriminazioni nell’ultimo anno. Le molestie motivate dall’odio sono cresciute significativamente, con un incremento delle aggressioni fisiche e sessuali nella maggior parte dei Paesi. Circa uno su quattro ha vissuto “pratiche di conversione”, forme di violenza psicologica o fisica che colpiscono particolarmente le persone trans, per le quali il tasso sale al 50%.Strutturata su tre pilastri principali – “Protect” (Proteggere), “Empower” (Potenziare) ed “Engage” (Coinvolgere) – la strategia affronta queste minacce in modo sistemico. Il primo pilastro si concentra sulla protezione da violenza e odio.

La Commissione istituirà un “knowledge hub” per monitorare l’odio online, rafforzando l’applicazione del Code of Conduct on Illegal Online Hate Speech. Entro il 2026, verrà adottato un piano d’azione UE contro il cyberbullismo, con focus sui giovani LGBTIQ+, e si sosterranno gli Stati membri nel divieto delle pratiche di conversione attraverso uno studio sulla loro diffusione e impatto, inclusa la valutazione di un’Iniziativa dei Cittadini Europei per un bando totale. Verrà anche potenziata la raccolta dati per misurare i crimini d’odio, armonizzando le protezioni giuridiche contro discriminazioni e incitamento all’odio.Il secondo pilastro, “Empower”, mira a garantire pari diritti in tutti gli ambiti della vita. Sul lavoro, la Commissione pubblicherà un report sull’attuazione della Direttiva sull’Uguaglianza di Trattamento (2026) e fornirà linee guida per assunzioni inclusive, in collaborazione con la Piattaforma UE Diversity Charters.

Per le famiglie arcobaleno, si rafforzerà la proposta di Riconoscimento della Genitorialità, promuovendo procedure di autodeterminazione del genere senza requisiti medici. Nell’istruzione e salute, programmi come Erasmus+ e European Solidarity Corps supporteranno iniziative per ambienti inclusivi fin dall’infanzia, con formazione per il personale medico su HIV, salute mentale e accesso equo ai servizi. Uno studio sulle disuguaglianze abitative, previsto per il 2027, informerà il Piano Europeo per l’Edilizia Accessibile.Il terzo pilastro, “Engage”, enfatizza il coinvolgimento della società civile. Verrà lanciato un “LGBTIQ+ Policy Forum” per dialoghi diretti con la Commissione, e una campagna di comunicazione sull’Unione dell’Uguaglianza all’inizio del 2027. La strategia invita tutti gli Stati a adottare piani nazionali, facilitando lo scambio di buone pratiche. Dal punto di vista finanziario, il programma CERV (fino al 2027) continuerà a finanziare ONG, mentre il successore CERV+ nel prossimo Quadro Finanziario Pluriannuale destinerà fino a 3,6 miliardi di euro per uguaglianza, lotta alla violenza di genere e partecipazione democratica.

Questi fondi, raddoppiati rispetto al precedente, sosterranno anche difensori dei diritti globali attraverso strumenti come il Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument.Organizzazioni come ILGA-Europe e Human Rights Watch hanno accolto favorevolmente il piano, lodandone l’ambizione e il riconoscimento delle vulnerabilità specifiche di giovani, trans e intersex, pur auspicando maggiore enfasi su inclusione giovanile e dimensione esterna. IGLYO ha sottolineato la necessità di azioni concrete per i minori LGBTIQ+.Questa strategia non è solo un documento amministrativo: è un impegno per una democrazia resiliente, dove la diversità è ricchezza collettiva. Come ha dichiarato Lahbib: “Senza persone LGBTIQ+, l’Europa non sarebbe Europa”. Allineata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ONU (OSS 5 e 10), rafforza la credibilità globale dell’UE contro il backlash anti-LGBTIQ. Implementarla richiederà responsabilità condivisa, ma segna un passo decisivo verso un’Unione dove uguaglianza non è slogan, ma realtà quotidiana.