Esteri

Intelligenza Artificiale, il testo unico europeo in dirittura d’arrivo?

06
Marzo 2023
Di Giuliana Mastri

Sull’Intelligenza Artificiale l’Unione Europea non poteva restare a guardare. Anche a Bruxelles infatti dovrebbe essere in dirittura d’arrivo un regolamento. Si compone di 85 articoli e dopo le proposte di emendamento da parte del Consiglio, la stesura del testo definitivo è prevista entro marzo, dopo un lungo processo legislativo che è iniziato a aprile 2021. Una volta approvato, le linee guida varranno per tutti i Paesi membri.

Il campo dell’IA è vastissimo. Va dal riconoscimento facciale alla diagnosi medica, passando per i servizi finanziari e la sicurezza (riconoscimento biometrico). Ma proprio per questo genera da sempre grande diffidenza nella popolazione che teme i risvolti sul controllo di massa. A maggior ragione che i sistemi di Intelligenza Artificiale più importanti sono oggi di produzione extra-europea. Ponendo dunque anche un problema in termini di sicurezza nazionale ed europea in senso ampio.

Dall’Ibm Global AI Adoption Index 2022 si evince che il 45% delle aziende sta utilizzando l’IA e il 32% ne sta esplorando un uso futuro. Dunque molti processi decisionali delle aziende potrebbero essere messi in mano ad algoritmi di intelligenza artificiale. Siccome i provider sono in gran parte extra-europei la Commissione Ue intende aumentare di 20 miliardi di euro l’anno gli investimenti privati e pubblici per le tecnologie di IA.

Il nodo vero qual è? Quello di non conoscere con quali criteri l’IA prende una decisione. Con il rischio dunque di danneggiare il cittadino senza una oggettiva ragione condivisa, ledere dei diritti o discriminare. L’Europa sembra essere molto più sensibile a questo tema piuttosto che Cina e Stati Uniti. Ecco perché dalla discussione istituzionale è emerso che non potrà esserci soltanto un ente terzo a valutare la bontà dei dispositivi usati dalle aziende, ma anzi esisterà un organo di vigilanza composto da un rappresentante di ogni autorità nazionale preposta, dal Garante europeo per la privacy e dalla Commissione. Dunque un sistema sanzionatorio sul modello del regolamento per la protezione dei dati.

L’Europa per adesso ha stabilito una classificazione dei sistemi di IA in base ai rischi che questi pongono per i diritti fondamentali. Di conseguenza verranno stabiliti dei parametri specifici e dei criteri a cui i fornitori dovranno adeguarsi. Per altro rischio si intendono i casi in cui l’IA è usata per infrastrutture critiche come i trasporti, l’accesso all’istruzione o la progettazione di software per la gestione dei lavoratori o di servizi pubblici e privati essenziali. Verrà regolato anche l’uso di sistemi di riconoscimento biometrico da parte delle forze dell’ordine. Ed è previsto un capitolo dedicato all’uso di chatbot sul modello di ChatGPT per prevedere strumenti in grado di avvertire l’utente se il contenuto è generato da una macchina o da un essere umano. Il parlamento europeo non ha ancora trovato la quadra sul divieto di esportare sistemi IA basati su pratiche vietate e sulla questione dei database biometrici e di riconoscimento facciale. Marzo potrebbe quindi non essere il mese del traguardo.