Economia
Manovra, software gestionali e nuovi strumenti: la sfida della Transizione 5.0
Di Francesco Tedeschi
La digitalizzazione torna al centro della strategia economica del Paese. Durante l’assemblea pubblica di AssoSoftware, l’associazione di Confindustria che rappresenta le software house italiane, il presidente Pierfrancesco Angeleri ha lanciato un appello al Governo affinché i software gestionali per l’impresa vengano inclusi nel nuovo Piano di incentivi previsto dalla Manovra 2025.
“È fondamentale aggiornare gli allegati del Piano includendo anche i software per la gestione aziendale, oggi esclusi a causa dei rigidi requisiti di risparmio energetico che penalizzano soprattutto le PMI e le microimprese”, ha dichiarato Angeleri. Una richiesta che punta a estendere i benefici della Transizione 5.0 anche agli strumenti digitali che costituiscono l’ossatura organizzativa del sistema produttivo italiano.
Aprendo i lavori, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, ha ribadito il ruolo strategico delle software house nella riforma fiscale: “Le imprese del software sono fondamentali per permettere alla Pubblica Amministrazione di semplificare il rapporto con imprese e professionisti. La riforma punta ad accelerare e sburocratizzare i processi, migliorando la produttività del sistema”. L’assemblea, dedicata al tema “L’Italia e le sfide della trasformazione digitale”, ha riunito istituzioni, mondo produttivo e accademico per analizzare le direttrici dell’innovazione tecnologica e normativa.
Il programma ha incluso una sessione sull’evoluzione della fatturazione elettronica a livello nazionale ed europeo, con interventi di Paola Olivares, Direttrice dell’International Observatory on eInvoicing del Politecnico di Milano, Paolo Savini, Presidente di Sogei, Chiara Basile di AgID, e Andrea Pizzabiocca Lanzi del MEF. Il dibattito ha evidenziato l’urgenza di garantire maggiore interoperabilità dei sistemi fiscali europei e di rendere più semplici i processi per imprese e professionisti.Nel suo intervento, Angeleri ha proposto di introdurre un criterio di premialità per gli investimenti in beni materiali e immateriali “Made in UE”, certificati tramite marchi di garanzia come il Marchio del Software Made in Italy, e di sperimentare un sistema di voucher digitali, già adottato con successo in Spagna, per accelerare la digitalizzazione, soprattutto nelle PMI.
La mattinata si è conclusa con un keynote di Marco Calabrò, Capo Dipartimento del MIMIT, sul nuovo programma per la transizione digitale e green delle imprese italiane. Calabrò ha annunciato 4 miliardi di euro destinati alla continuità della Transizione 5.0, con l’iperammortamento come principale strumento fiscale, e ha anticipato eventuali correttivi parlamentari per includere software gestionali e tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale.
Durante la tavola rotonda, Giulia Pastorella (Azione) ha sottolineato la necessità di aggiornare i modelli di incentivo attuali: “Bene l’iper e il super ammortamento, ma oggi servono strumenti coerenti con le nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale alla cybersicurezza. Il modello spagnolo dei voucher è interessante, ma esiste una plethora di strumenti possibili: l’importante è che siano semplici e fruibili, soprattutto per le piccole imprese”.
Laura Cavandoli (Lega) ha definito gli incentivi della Manovra “nella direzione giusta”, sottolineando come le misure sostengano le imprese che investono in innovazione. Riguardo alle critiche sull’assenza di incentivi per la digitalizzazione dei professionisti, Cavandoli ha replicato: “Le coperture si troveranno anche al di fuori della Manovra, perché la modernizzazione del lavoro autonomo è parte integrante della trasformazione digitale del Paese”.
Il Governo punta a rendere la misura operativa da subito, semplificandone l’accesso, valorizzando il Made in Italy e sostenendo gli investimenti tecnologici italiani ed europei. L’inclusione dei software gestionali tra i beni incentivati e l’adozione di strumenti flessibili come i voucher digitali rappresentano leve fondamentali per accelerare la digitalizzazione delle PMI e rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano nella cornice europea.





