Economia

Investimenti: Unione europea vicina all’accordo con la Cina

29
Dicembre 2020
Di Redazione

Dopo Brexit l'Unione Europea tenta una doppietta insperata prima del fischio d'inizio della partita. Potete chiamarlo BIT (Bilateral Investment Treaty) o meglio CAI (Comprehensive Agreement on Investments), ed è l'accordo complessivo sui reciproci investimenti tra Bruxelles e Pechino. I negoziati hanno raggiunto il settimo anno (inizio nel 2013) e tutto fa pensare che si possa chiudere agilmente prima del Capodanno cinese, che quest'anno sarà Venerdì 12 Febbraio.

Fonti Istituzionali europee e cinesi hanno infatti confermato in queste ore ciò che la stampa (Bloomberg in primis) aveva anticipato: l'accordo UE-Cina potrebbe arrivare alla firma nelle prossime settimane. Con reciproci vantaggi economici. 

Gli inviati degli Stati membri europei hanno già dato mandato alla Commissione europea di limare col governo cinese gli ultimi dettagli, e a Bruxelles stanno circolando indiscrezioni addirittura su un possibile annuncio imminente dell'Esecutivo europeo della firma della bozza complessiva di accordo. Del resto i negoziati sono reduci da due recentissime spinte esogene molto forti: prima "America First" lanciato dall'Amministrazione Trump, poi la chiusura lampo (scusate il gioco di parole) di Brexit.

Dal punto di vista europeo l'accordo espanderebbe il campo del mercato cinese per gli investitori europei interessati a settori quali l'automotive e la biotecnologia. E creerebbe un effetto volano tale da attenuare alcuni effetti distorsivi del mercato globale, quali il controllo publico cinese delle imprese e le politiche dei sussidi all'industria operati da Pechino. 

Dal punto di vista del Dragone l'accordo sgombrerebbe il campo da possibili prese di posizione di Bruxelles sfavorevoli agli investimenti cinesi nel Vecchio Continente, ma soprattutto aprirebbe la strada alle trattative per un più ampio Free Trade Agreement con Bruxelles che secondo il governo cinese sarebbe possibile solo sulla base di un accordo sui reciproci investimenti come il CAI.

Già la scorsa settimana il Ministro del Commercio Zhong Shan aveva in una nota dato il polso della situazione: le trattative stanno procedendo per raggiungere un "comprensivo e bilanciato accordo di alto livello con il blocco europeo". E a chiarire ancor meglio l'imminente buon esito della trattativa ci ha pensato dagli Stati Uniti Frank Lavin, ex Sottosegretario USA al commercio internazionale, con un caloroso invito alle autorità UE a consultare la squadra in formazione del Presidente Biden per "coordinare al meglio le interazioni con la Cina". Che poi alla Tv di Bloomberg ha ammonito: "Ci potrebbe essere qualcuno a Washington che potrebbe interpretare l'accordo come un affronto gratuito. Non penso comunque che aiuti le relazioni transatlantiche e non credo sia un'opzione win-win per l'Unione europea. Penso che Washington e Bruxelles vogliano avere un approccio coordinato verso la Cina".

Resta un fatto: la Presidenza di turno tedesca del Consiglio dell'UE (in scadenza il 31 dicembre 2020) potrebbe vantare presto di aver avuto il ruolo di trampolino di lancio del nuovo multilateralismo europeo iniziato con la nomina di Ursula Von der Leyen.

In caso di accordo UE-Cina per capire chi ci avrà guadagnato dovremo aspettare le contromosse di Biden & co.

 

Paolo Bozzacchi

 

 

photo credits: FT