Cultura

I giovani curatori della Luiss Business School inaugurano la mostra a Spazio Taverna

19
Dicembre 2021
Di Massimo Gentile

Cosa vuol dire essere curatore d’arte oggi? Una domanda che potrebbe ingannevolmente portare a molte risposte. Nel concreto vestire il ruolo di curatore porta con sé la responsabilità e l’esigenza di dedizione nel divulgare, presentare e offrire una proposta d’arte visiva che riesca a catalizzare attenzione, che sia in grado di scuotere e che faccia innescare il dibattito tra coloro che hanno osservato il progetto espositivo. Per un curatore è fondamentale dimostrarsi in grado di cambiare attivamente il linguaggio dell’arte, proponendo nuove chiavi di lettura e definire un ordine filologico che possa dare nuove prospettive al passato, al presente e al futuro. Dato il suddetto presupposto quindi c’è un prerequisito a cui ogni curatore non può prescindere: avere qualcosa da dire e saperla raccontare. Nella mostra a Spazio Taverna, intitolata Reazioni. Antidoti ironici è stata incanalata la voce di un’ intera generazione con l’identità sospesa tra due anime: quella innovatrice e scalpitante di rimodulare l’equilibrio del mondo e l’altra pigra procrastinatrice che ne vive i cambiamenti con indolenza. Ci si riferisce ai Millenials e alla categoria a cui appartengono i membri del collettivo curatoriale del Master of art della Luiss Business School alla regia del progetto sotto la supervisione scientifica di Achille Bonito Oliva

L’ironia funge da lente per leggere e testimoniare i paradossi del mondo contemporaneo. Un primo sguardo viene rivolto al passato, al sentiero che ha condotto all’odierno scenario socio-politico, legato a stereotipi e convenzioni che vengono ridicolizzati e canzonati attraverso le opere degli artisti in mostra. L’ironia, con il suo straordinario potere comunicativo, assume la responsabilità di strappare il velo dell’ipocrisia contemporanea. Reazioni. Antidoti Ironici si presenta ostinatamente come un progetto destinato alla provocazione e all’irriverenza: un racconto spoglio di retorica ma direzionato verso il sabotaggio degli schematismi che sono parte integrante della personale epopea quotidiana di ognuno di noi. Viviamo in un tempo di forti conflittualità, di estese incertezze; ogni sistema, incluso quello culturale, si permea di crisi dalle quali assimila i contraccolpi frutto degli squilibri sociali. In un contesto in cui l’individualità si fa sempre più spazio è con il progetto espositivo Reazioni. Antidoti ironici che si rintraccia il tentativo di fare ricerca attraverso il confronto e il dialogo di tante anime differenti. Una conversazione che si sviluppa dal collettivo curatoriale e si irradia nei tredici artisti che esposti da venerdì 17 dicembre 2021(anche questa una scelta un’irriverente nient’affatto casuale) nelle sale della mostra di Spazio Taverna, nel centro della Capitale. 

Un’ assemblea di linguaggi quella che verrà presentata nell’esposizione che vede interagire le opere di differenti generazioni di artisti a confronto con linguaggi che si interfacciano altalenanti tra coerenza e contraddizione.
La collettiva presenta i nomi di Marzia MiglioraDaniele SigalotMattia PajèJonathan VivaquaAlessandro CalizzaRuben MontiniLuca GrimaldiVedovamazzeiperfettipietroAlterazioni Video. A questi si aggiungono i nomi di Diego CibelliAntonio Della Guardia e Amedeo Polazzo, i tre artisti finalisti del Premio Internazionale Generazione Contemporanea indetto dal Luiss Creative Business Center con l’obiettivo di promuovere i linguaggi creativi del presente, sostenendo artisti under 35.

Reazioni. Antidoti Ironici – Spazio Taverna, Via di Monte Giordano 36.
Venerdì 17 dicembre 2021 – 14 gennaio 2022

Photo Credits: Artribune

Info: www.spaziotaverna.it