Cultura

Expo Roma 2030, l’incontro tra i direttori dell’informazione per il valore della comunicazione

08
Agosto 2022
Di Vanessa Gloria

Nel monumentale edificio dello Stadio di Domiziano, conservato a 4,5 metri sotto i palazzi di piazza Navona; lì dove i fasti di Roma si sono conservati nei millenni, si è tenuto il tavolo dedicato ai “media” in occasione degli Stati Generali Roma EXPO 2030. Un chiaro esempio di continuità tra passato e presente, un punto di incontro per una conversazione intima e informale che – incastonata nella storia – ha posto le basi per rilanciare la Capitale nel futuro e riportarla al centro dei riflettori di tutto il mondo.

Seduti al tavolo Direttori di testata tra cui: Massimo Martinelli de Il Messaggero, Davide Vecchi de Il Tempo, Francesco Cancellato di FanPage, Giuseppe De Bellis di SkyTg24, Edoardo Bucci di Leggi Scomodo e Luca Carta di Wordly. Un momento di incontro tra il mondo dei media tradizionali e dei new media, che fanno dei social network il principale canale di interlocuzione. Una sinergia necessaria per una comunicazione che non lascia indietro nessuno, destinata anche ai più giovani, troppo piccoli nel 2015 per ricordare l’esperienza di EXPO Milano. Un confronto ricco di informazione per indagare sul valore della comunicazione in vista della definizione del dossier di candidatura che il Comitato promotore sta elaborando e consegnerà il 7 settembre.

In questa occasione è stato presentato il sondaggio a cura di Ipsos “La candidatura di Roma a EXPO 2030 – Toward a new era” e dal quale emergono dati più che positivi. Infatti, la maggior parte degli intervistati, tutti residenti in Italia, non solo si è dichiarata già a conoscenza della candidatura a Expo 2030 (con il 57% dei romani e il 42% dei residenti in altre città) ma ha ritenuto, altresì, che competere per l’assegnazione rappresenti un’opportunità sia per Roma sia per il Paese. Quanto ai vantaggi che potrebbero derivare dall’eventuale aggiudicazione di questo grande evento, i romani hanno messo ai primi posti “la ripresa economica di imprese locali e nazionali” (89%), “l’attrazione di investimenti” (88%) e “la riqualificazione dei centri urbani” (85%). La preoccupazione, di romani e non, per le attuali condizioni in cui versa la Capitale, certamente resta ma il desiderio di dimostrare al mondo intero che Roma può trasformarsi da culla della civiltà a città intelligente e inclusiva rimane un sentimento condiviso. 

Tanto che il tema scelto (“People and Territories: urban regeneration, inclusion and innovation”, ndr) è stato giudicato efficace dall’80% degli italiani. Partecipare alle esposizioni di livello internazionale si è confermata pertanto una scelta vincente, soprattutto dopo l’esperienza di Expo 2015 a Milano valutata “un indubbio successo” da circa il 75% del campione.

«In particolare – ha spiegato Livio Vanghetti, Direttore comunicazione e partnership Roma EXPO 2030 – il titolo ‘Persone e Territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione’ trae le mosse dall’idea di una Roma in grado di reinventarsi attraverso i secoli, fino a meritarsi l’appellativo di “Città Eterna”. Le sue radici, che affondano nella continua spinta all’innovazione, all’arte e all’integrazione tra fedi e culture, oggi diventano il nuovo punto di partenza verso un futuro di accoglienza e di vivibilità».

Expo 2030, stando quindi al sondaggio, rappresenterebbe un’opportunità unica per la Capitale, da sempre votata all’inclusione e al modello di rigenerazione urbana ma che purtroppo ancora oggi soffre di una scarsa capacità nel trasmettere innovazione. Ed è proprio per questo che l’Esibizione universale, secondo la maggior parte degli intervistati, potrebbe essere il momento propizio per migliorarsi, facendo scendere in campo expertise provenienti da vari settori per far sì che questa città torni a essere il centro del mondo e dunque una realtà competitiva, sostenibile, innovativa e di caratura internazionale.