Ambiente / Trasporti
FlixBus, dieci anni dopo. Com’è cambiato il viaggio su gomma in Italia
Di Ilaria Donatio
In dieci anni FlixBus ha rivoluzionato il trasporto su gomma in Italia. Un cambiamento profondo, testimoniato dai dati, ma anche dalle voci raccolte durante la festa per il decennale, che si è tenuta a Roma alla presenza di rappresentanti delle istituzioni come il Sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti e Salvatore Deidda, Presidente IX Commissione Trasporti alla Camera; del mondo accademico come il prof. Paolo Beria del Politecnico di Milano; di associazioni – Carlo De Masi, presidente di Adiconsum – e di stakeholder del settore. Un’occasione per riflettere sui risultati raggiunti ma anche sulle sfide future, a partire dalla necessità di politiche pubbliche più coordinate e dalla semplificazione normativa.
Secondo lo studio del Politecnico di Milano presentato durante l’evento, l’apertura alla concorrenza ha reso il trasporto su gomma più accessibile, digitale, capillare e conveniente. La liberalizzazione del mercato – avviata nel 2014 – ha contribuito in modo decisivo a estendere l’offerta di collegamenti a molte aree del Paese, in particolare del Centro e Sud Italia. E oggi, dopo la pandemia, il settore ha pienamente recuperato i livelli pre-Covid, offrendo ai passeggeri un’alternativa economica e sostenibile. «Muoversi su un autobus», spiega Cesare Neglia, Managing Director Flixbus Italia, «è cinque volte meno inquinante, per passeggero, rispetto a un autoveicolo privato.
Lo ha sottolineato Andrea Incondi, Vicepresidente Flix per il Sud Europa: «Negli ultimi 10 anni il trasporto su gomma è diventato più connesso, più integrato e più attento alla qualità del servizio. Tutto questo è stato possibile grazie alla liberalizzazione del mercato, cosa che purtroppo non è scontata come dimostra la Spagna. Tuttavia, cruciale resta la carenza di autisti. Senza un piano serio per la formazione e il ricambio generazionale, la crescita del settore rischia di andare incontro a serie difficoltà. Servono investimenti nelle infrastrutture, regole più snelle e digitalizzate: altrimenti la burocrazia diventa una barriera all’ingresso per i nuovi operatori nonché un freno all’innovazione».
Un punto, quello della sburocratizzazione, condiviso anche da Paolo Beria, professore del Politecnico di Milano e curatore dello studio: «Il settore ha saputo intercettare le richieste del mercato. Garantisce collegamenti con città medie e piccole e ha reso i viaggi più economici: fino al 70% in meno rispetto all’alta velocità ferroviaria. Inoltre, il trasporto su gomma presenta tassi di incidentalità inferiori rispetto all’auto privata».
Per Alessandra Priante, presidente ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, il bus ha anche una funzione strategica: «È uno strumento concreto per valorizzare le aree interne, spesso escluse dai grandi flussi turistici. Permette di avvicinare un pubblico giovane e attento alla sostenibilità a luoghi meravigliosi ma difficilmente raggiungibili. E tutto questo è in linea con la nostra strategia di diversificazione, decongestionamento e destagionalizzazione».
Anche dal punto di vista dei diritti dei consumatori, il bilancio è positivo. Carlo De Masi, presidente di Adiconsum, ha rimarcato: «La digitalizzazione, i costi contenuti e la possibilità di raggiungere le aree periferiche hanno premiato il mezzo. La liberalizzazione, se ben regolata, è sinonimo di trasparenza, scelta e tutele. Occorre promuovere queste best practice attraverso politiche incentivanti a favore dei consumatori e di una filiera che porta indotto economico su tutto il territorio».
Presente anche Salvatore Deidda, presidente della Commissione Trasporti della Camera, che ha ribadito l’impegno per il rafforzamento della mobilità collettiva come diritto: «Stiamo cercando di valorizzare ogni mezzo di trasporto sostenibile, e FlixBus ha mostrato come si possa innovare restando competitivi. Ma ora servono norme più flessibili e una burocrazia che non ostacoli gli operatori».
Dall’incontro è emersa una visione condivisa: il trasporto su gomma non è una modalità residuale, ma un pilastro della mobilità intermodale del futuro. Per continuare a crescere servono investimenti in flotte a basse emissioni, regole chiare e digitalizzate, sostegno alla formazione professionale, e un deciso rilancio delle politiche pubbliche a favore della mobilità accessibile, sostenibile e inclusiva. Perché anche viaggiare – comodamente e a prezzi contenuti – è un diritto. E FlixBus, nei suoi primi dieci anni, ha dimostrato che è possibile.
Fotografie, riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica
