Ambiente

Africa, il progetto della Muraglia verde. Un miliardo di alberi nel 2030

15
Marzo 2024
Di Giuliana Mastri

Cento milioni di alberi già erano stati piantati, nel 2030 si vuole arrivare a un miliardo. Aumentando la biodiversità, la creazione di posti di lavoro, il riscoprire un rapporto sano tra uomo e ambiente, che permetta l’autosostentamento di CO2 e la disponibilità di terreni per decine di migliaia di famiglie. Questi gli obiettivi di Trees for the Future (Trees), organizzazione no-profit di agroforestazione rigenerativa che forma gli agricoltori dell’Africa subsahariana a soluzioni sostenibili, basate sulla natura. Questa realtà, con il sostegno delle Nazioni Unite, punta nei prossimi anni a dare un futuro a tanti abitanti di Kenya, Mali, Senegal, Tanzania e Uganda, oltre ad aver già lavorato molto negli 11 Paesi che sono stati coinvolti dal 2015, ovvero  Senegal, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Sudan, Ciad, Niger, Nigeria, Mali, Burkina Faso e Mauritania, grazie anche alla spinta e alla volontà delle popolazioni indigene di riprendersi le proprie terre facendole tornare coltivabili. L’economia agricola, del resto, è ancora la principale fonte di sviluppo per queste nazioni.

Il piano di riforestazione nelle zone appena dette fa parte del progetto “Muraglia Verde”, già avviato, che punta a costruire 7.000 chilometri di di fasce arboree in lunghezza per 15 chilometri di larghezza. «Iniziative come Trees stanno svolgendo un ruolo importante nell’invertire decenni di degrado dell’ecosistema, soprattutto nel Sahel, allontanando la desertificazione, aumentando la resilienza al clima e migliorando il benessere degli agricoltori e delle loro comunità», ha detto Inger Andersen, direttore esecutivo dell’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente).

La novità sta generando molto interesse ma non manca di incognite. Come quella della manutenzione una volta che gli alberi sono stati impiantati, vista la carenza tecnologica e di manodopera di quelle zone, oltre ad aspetti tecnici da valutare. Ad esempio il rischio di confondere la riforestazione con il rimboscamento. Il secondo concetto secondo alcuni esperti sarebbe più adatto alle savane, in quanto le foreste andrebbero a occultare troppo la luce, causando danni a determinate specie. Poi va analizzata la tipologia di alberi piantati: il 60% dei progetti di riforestazione utilizza specie arboree non autoctone, che andrebbero a sostituirsi a quelle esistenti con conseguenze negative.

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