Lavoro

Efficientare la PA e digitalizzare, gli impegni dell’Anticorruzione

23
Giugno 2022
Di Alessandro Cozza

Lotta alla corruzione, appalti, Pnrr e una pubblica amministrazione più efficiente. Questi i macro temi affrontati questa mattina da Giuseppe Busia, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, nel corso della Relazione annuale. Svoltasi presso la Nuova Aula dei gruppi parlamentari alla presenza del Vicepresidente della Camera, Ettore Rosato, l’appuntamento è stata l’occasione per tornare a presentare quanto fatto da ANAC davanti ad una platea istituzionale che mancava da due anni per via delle restrizioni da Covid.

Aumentare l’uso delle tecnologie informatiche, controlli digitali preventivi e incrocio dei dati, ma anche la necessità di maggiore semplificazione e trasparenza nella pubblica amministrazione oltre che la richiesta di efficienza negli acquisti pubblici in Italia riducendo e qualificando le stazioni appaltanti. Partendo da questi temi e soffermandosi su quanto sia importante il contrasto al malaffare, ha aperto i lavori della mattinata, il Vicepresidente Rosato: «La corruzione rappresenta un elemento di forte allarme sociale e un ostacolo al corretto sviluppo. Serve una svolta anche culturale affinché questo fenomeno appaia agli occhi di tutti per il reato che è, rendendolo ancor più riprovevole sul piano sociale». E in un momento storico nel quale il nostro Paese si sta preparando a gestire i fondi in arrivo dal PNRR, «vera chiave di volta per il nostro Paese», Rosato ha voluto ricordare anche come «dal 2014 Anac è perno del sistema di prevenzione della corruzione e per la trasparenza amministrativa, ha avuto un ruolo cruciale nel periodo della pandemia e lo avrà, ancora di più, nei prossimi anni».

Forse proprio questo impegno dell’Autorità ha permesso all’Italia di scalare diverse posizioni all’interno della classifica redatta da Transparency International, che misura la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica in numerosi Paesi di tutto il mondo, basandosi sull’opinione di esperti e assegnando una valutazione che va da 0, per i Paesi ritenuti molto corrotti, a 100, per quelli puliti. Con un punteggio pari a 56, l’Italia si attesta al 42° posto su 180 Paesi. Su come migliorare ancora questa posizione Ettore Rosato ha le idee chiare: «Semplificazione amministrativa e riforma digitale sono due obiettivi fondamentali del PNRR. Un sistema più snello e digitalizzato contribuisce ad evitare quelle storture dove è più facile che si annidino corruzione e malaffare».

Nel 2021 il valore economico del mercato degli appalti pubblici in Italia è stato di quasi 200 miliardi di euro, in crescita del 6,6% rispetto al 2020. L’ANAC registra un aumento degli affidamenti diretti, e riconosce che le semplificazioni del governo hanno avuto un forte impatto sui contratti attivati. Per questo il Presidente si appella al Parlamento perchè il numero delle stazioni appaltanti venga ridotto e auspica inoltre una modifica delle norme contro la corruzione oltre che una revisione dei prezzi degli appalti. 

Ma quali sono gli strumenti concreti per cambiare il sistema? «Strategico è l’utilizzo in modo innovativo delle tecnologie informatiche, con l’incrocio dei dati nella Banca Dati, che contiene oltre 60 milioni di appalti e tutte le informazioni sulle imprese appaltanti. Sono questi gli strumenti più efficaci nel prevenire e combattere la cattiva amministrazione: controllo digitale preventivo, monitoraggi, amministrazione trasparente» spiega il Presidente Busia che poi lancia il nuovo progetto di ANAC. «L’Autorità sta lavorando sulla realizzazione del Portale Unico della Trasparenza, concepito come il luogo digitale, aperto al pubblico, che conterrà le informazioni essenziali sull’attività di tutte le pubbliche amministrazioni italiane, una sorta di finestra aperta non solo al controllo, ma alla partecipazione di tutti i cittadini».

Una maggiore efficienza e modernizzazione del sistema degli appalti in Italia resta, però, imprescindibile senza una profonda riforma e qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, che è peraltro uno degli obiettivi strategici nel Pnrr. «Non è più prescindibile una riduzione del loro numero, anche attraverso la loro riorganizzazione e accorpamento” ha suggerito Busia. Ma come si può fare? Lo spiega il Presidente: Per raggiungere questo obiettivo abbiamo sottoscritto un apposito protocollo di intesa con il Presidente del Consiglio dei ministri e la sua stipula è stata determinante per l’erogazione di una delle tranche di finanziamenti previste dal PNRR. Nel dargli attuazione, abbiamo emanato un primo schema di linee guida, che individuano criteri di qualità, efficienza e professionalizzazione delle Stazioni Appaltanti, prestando anche particolare attenzione alla formazione del personale che opera al loro interno».

In seguito alla presentazione, non si sono fatte attendere le reazioni dal mondo delle Associazioni di settore che orbitano intorno al mondo degli appalti. Tra tante, The Watcher Post ha raccolto le dichiarazioni di Tiziana Carpinello, Presidente di UNIONSOA – l’Associazione Nazionale Società Organismi di Attestazione. «Quanto fatto da ANAC nell’ultimo anno si può considerare un buon lavoro ma ancora, purtroppo, troppo distante dal colmare davvero le lacune del sistema e portarlo verso una maggiore efficienza e trasparenza, risultati raggiungibili solo attraverso una digitalizzazione reale delle procedure di qualificazione», ha dichiarato la Presidente che poi lancia una proposta. «Rinnoviamo la nostra disponibilità ad Anac di partire con un progetto pilota che potrebbe coinvolgere anche le già esistenti centrali di committenza per rendere sempre più funzionale il nostro settore permettendo alle stazioni appaltanti non solo di accedere al fascicolo virtuale e aggiornarlo, ma anche consultare i macro dati di attestazione delle imprese».

Se mai avessimo avuto bisogno di tre parole per decidere in che direzione andare in questo 2022 nel mondo degli appalti queste sarebbero sicuramente semplificazione, innovazione e digitalizzazione. Ora sta a al nostro Sistema Paese composto da Istituzioni, Autorità e Associazioni di categoria trovare la strada giusta assicurando le giuste misure per tutelare le aziende da una parte, ma assolutamente la buona riuscita dei lavori dall’altra.