Esteri
Cresce il legame tra Italia e Regno Unito: i giovani tra i protagonisti
Di Gianluca Lambiase
Un anno di esperienze personali, ma anche testimonianze dirette, il fascino culturale e la visita dei Reali in Italia, hanno rafforzato in modo significativo la percezione del Regno Unito tra gli italiani.
È quanto emerge dalla nuova ricerca SWG commissionata dall’Ambasciata britannica in Italia, presentata ieri a Villa Wolkonsky alla vigilia della XXXIII edizione del Convegno di Pontignano, tradizionale appuntamento di dialogo anglo-italiano.
Secondo i dati, 9 italiani su 10 vorrebbero recarsi nel Regno Unito, mentre 3 giovani su 5 tra i 18 e i 24 anni affermano che lo faranno sicuramente. Tra chi ha già visitato il Paese, il 91% desidera tornarci, con un aumento del +6% rispetto al 2024, mentre chi ci ha vissuto almeno un anno giudica positiva la propria esperienza nell’80% dei casi (+19%).
Un sentimento di vicinanza che attraversa generazioni e territori: la metà degli italiani – e ben 6 su 10 nel Sud – ha amici o parenti che vivono oltremanica, e nella maggior parte dei casi riceve racconti positivi.
Un anno di relazioni rafforzate
A dare impulso al rinnovato interesse verso il Regno Unito è stata anche la visita dei Reali in Italia dello scorso aprile. Dalla ricerca emerge come tre italiani su quattro ricordano l’arrivo di Re Carlo III e della Regina Camilla, e per quasi nove su dieci quella visita ha rappresentato “la prova tangibile” dei solidi rapporti tra i due Paesi.
La ricerca segnala inoltre un dato emblematico: la percentuale di italiani che percepiscono un avvicinamento tra Italia e Regno Unito sotto il regno di Carlo III è triplicata rispetto al 2024, passando dal 16% al 48%.
«Tre italiani su quattro hanno un ricordo positivo della visita di Stato. È stata un’occasione che ha dato nuovo slancio ai rapporti italo-britannici, già molto stretti ma oggi ancora più solidi» ha dichiarato Edward Llewellyn, Ambasciatore britannico in Italia e San Marino.
«Mi colpisce soprattutto la visione positiva dei giovani verso il Regno Unito, un segnale incoraggiante per il futuro». L’Ambasciatore ha poi sottolineato il ruolo del soft power, elemento chiave nella relazione tra i due Paesi: «Musica, letteratura, cinema e sport rappresentano legami profondi tra le nostre culture. È un patrimonio condiviso che arricchisce entrambe le società».
Giovani e cultura, i ponti del futuro
Dalla musica ai grandi eventi sportivi, dal cinema alla letteratura, la cultura britannica continua ad affascinare l’Italia. Wimbledon, la Premier League, band iconiche e serie televisive made in Britain restano simboli di un immaginario vivo, che ispira soprattutto le nuove generazioni.
Tra gli under 24, il 99% ha preso in considerazione un viaggio nel Regno Unito, l’85% per motivi di lavoro e l’88% per studio, a conferma di un interesse trasversale che unisce turismo, formazione e opportunità professionali.
«Il sentimento di empatia e legame tra i due popoli è sempre stato forte, ma oggi è ancora più profondo» ha osservato l’On. Alessandro Cattaneo, co-presidente del Convegno di Pontignano. «La visita dei Reali ha contribuito a rafforzarlo, ma ciò che conta è la prospettiva comune sulle grandi sfide globali: economia, sicurezza, difesa e valori atlantici condivisi».
Dallo scorso aprile inoltre, per entrare nel Regno Unito è obbligatoria la Electronic Travel Authorisation (ETA). Metà degli italiani (52%) ne è a conoscenza, ma oltre la metà di chi l’ha già richiesta si è affidata a canali non ufficiali, spesso pagando costi aggiuntivi. Un dato che evidenzia la necessità di una maggiore informazione sui canali ufficiali del governo britannico, anche per garantire viaggi più sicuri e procedure trasparenti.
Cattaneo ha sottolineato anche l’importanza di favorire la mobilità dei giovani: «Dobbiamo rendere più semplice lo scambio naturale tra studenti e lavoratori italiani e britannici, riducendo la burocrazia e incentivando esperienze reciproche. Il futuro del legame tra Italia e Regno Unito passa dalle nuove generazioni».
Una partnership solida tra Italia, Regno Unito e Unione Europea
Nove italiani su dieci ritengono importante che il Regno Unito e l’Unione Europea mantengano rapporti stretti, con l’80% che auspica un legame sempre più solido tra Italia e Regno Unito. Cresce il consenso anche verso una collaborazione più ampia: dalla ricerca e innovazione (+5%) alla sicurezza e difesa (+8%), fino a cultura e arte (+9%).
«Il Regno Unito viene percepito sempre più come un partner europeo fondamentale» ha commentato Rado Fonda, Head of Research di SWG. «In un contesto internazionale complesso, la collaborazione con Londra è considerata cruciale per l’Italia. I dati di quest’anno mostrano un rafforzamento trasversale – sociale, politico e culturale – delle relazioni bilaterali».
Mentre il Convegno di Pontignano si prepara ad affrontare i temi strategici del futuro, il rapporto tra Italia e Regno Unito si conferma saldo e in crescita. «Porterò sempre con me l’amicizia tra i nostri Paesi – ha concluso l’Ambasciatore Llewellyn, prossimo al rientro a Londra per ricoprire il ruolo di Direttore Affari Politici per il Foreign Office –. Ogni giorno in Italia incontro persone che hanno un legame diretto con il Regno Unito. È la prova più viva della nostra relazione: forte, affettuosa e piena di energia».





