Esteri

Parlamento Ue, pressing sui Paesi membri: riconoscere lo Stato palestinese

11
Settembre 2025
Di Ilaria Donatio

Continua a infiammarsi lo scenario nel Medio Oriente: mentre Gaza è teatro di un’escalation senza fine, il Parlamento europeo – in una mozione accolta durante il plenum odierno – ha invitato formalmente tutti i Paesi membri dell’Unione Europea a riconoscere il diritto della Palestina a uno Stato sovrano e riconosciuto internazionalmente.

La discussione si è svolta sotto i riflettori, tra interventi appassionati che hanno sottolineato la gravità della situazione umanitaria a Gaza e la necessità di una svolta diplomatica. Partiti sia del centrodestra che del centrosinistra hanno espresso impegno per una politica estera europea più unitaria e autonoma rispetto agli Stati Uniti. I nazionalisti conservatori hanno puntato il dito contro l’immobilismo della diplomazia tradizionale, mentre i liberali hanno invocato un riconoscimento come gesto simbolico e concreto di pace, capace di sbloccare negoziati difficili.

Non sono mancate le resistenze: alcuni eurodeputati hanno messo in chiaro che il riconoscimento va conciliato con i futuri colloqui di pace bilaterali e che l’unanimità intra-Ue rimane un ostacolo non da poco. Tuttavia, il testo approvato – pur senza scadenze imposte – contiene un invito formale pressante rivolto agli Stati membri: “Il Parlamento europeo richiede che ciascuno Stato membro si impegni, in tempi brevi, a riconoscere la Palestina come Stato”, recita la mozione.

Quanto al contesto internazionale in cui si inserisce questa richiesta, già da tempo, gran parte della comunità internazionale ha riconosciuto la Palestina. Secondo un’ampia ricognizione pubblicata da Eunews a luglio 2025, infatti, circa tre quarti degli Stati membri delle Nazioni Unite – ovvero 147 Paesi su 193 – riconoscono il diritto dei palestinesi di esistere come entità geografica e politica e dunque vede la Palestina come Stato. Tra i 50 mancanti figurano all’appello  Stati Uniti, Canada, Australia e parte dei membri Ue.

Si tratta di un riconoscimento che si è diffuso nel tempo, attraversando continenti e fasi storiche, con un’adesione significativa da Asia, Africa, America Latina e Medio Oriente. Un mosaico diplomatico che, evidentemente, oggi l’Unione Europea ha tenuto in considerazione nel suo percorso politico verso una posizione più definita sulla questione palestinese. C’è da chiedersi se, una volta compiuto, questo passo potrà davvero incidere sugli equilibri della regione.