Salute
Dopo una lunga attesa arriva il nuovo contratto per il comprato sanitario del Ssn
Di Tonino Aceti
Il nuovo contratto per il comparto sanità del Ssn, firmato a giugno, rappresenta un intervento per il miglioramento delle condizioni di lavoro, ma anche per il ripristino e il potenziamento della qualità dei servizi offerti ai cittadini.
In un contesto in cui il sistema sanitario italiano si trova a fronteggiare numerose sfide, dalla carenza di personale alle crescenti richieste di assistenza, il contratto si configura come una risposta, sia per gli operatori coinvolti che per la popolazione assistita.
Tra le principali novità vi è l’aumento salariale medio di circa 172 euro mensili; a questa remunerazione si sommano anche gli arretrati, che ammontano mediamente sino a 2.100 euro, a seconda della posizione e dell’anzianità del lavoratore.
Il personale sanitario, composto da medici, infermieri e gli altri professionisti sanitari, si trova spesso ad affrontare turni massacranti e situazioni di emergenza che richiedono un alto livello di responsabilità e competenza.
Senza un adeguato riconoscimento delle fatiche svolte, il rischio di burnout cresce notevolmente, con conseguenze dirette sulla salute mentale e fisica dei lavoratori.
La frustrazione di chi si sente non valorizzato potrebbe condurre a un calo dell’efficacia e della qualità delle cure fornite, creando un circolo vizioso che colpirebbe non solo i lavoratori, ma anche gli utenti del servizio sanitario.
I professionisti più giovani e qualificati, sempre più attenti alle proprie condizioni di lavoro e retribuzione, potrebbero decidere di cercare opportunità lavorative in altri settori o all’estero, aggravando una situazione già critica in cui il sistema fatica a trattenere il personale qualificato.





