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Svapo e contrabbando 2.0: le app sono la nuova frontiera del mercato illecito. I produttori chiedono controlli e norme giuste
Di Alessandro Caruso
(Articolo pubblicato su L’Economista, inserto de Il Riformista)
In Italia la lotta al contrabbando nel settore delle sigarette elettroniche ha ottenuto risultati importanti, oggi la vera minaccia si sposta online, dove la vendita illegale sfugge ai controlli e mette a rischio la salute dei consumatori, in particolare dei minori. Umberto Roccatti, presidente di ANAFE, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di questa filiera, traccia il profilo di questo mercato, che ad oggi conta un volume d’affari di circa un miliardo di euro. Numeri chiaramente che si rivolgono alla filiera autorizzata, tutelata e tracciata: «Il contrassegno di legittimazione ha avuto un enorme effetto fiscale, contribuendo in modo decisivo a ridurre il contrabbando – spiega – ma la sua funzione va ben oltre: è un certificato di sicurezza. Significa che il prodotto è stato che il prodotto è stato controllato nelle sue caratteristiche chimiche e nelle emissioni sia dal Common Entry gate Europeo sia dall’Agenzia Dogane e Monopoli, e inserito in una filiera trasparente. Non è solo un tema fiscale, ma anche di salute pubblica». Chi acquista prodotti non tracciati, spesso venduti tramite canali paralleli o illegali, non ha garanzie sulla qualità né sulla sicurezza del liquido inalato. Il rischio è particolarmente alto per i più giovani. Da oltre dieci anni, in Italia è in vigore il divieto di vendita di prodotti da svapo ai minori: «La filiera autorizzata garantisce il rispetto delle regole – ricorda Roccatti – un rivenditore che vende a un minorenne rischia la chiusura per 15 giorni alla prima violazione e la revoca della licenza alla seconda».
Il problema, però, si annida nei canali illegali. I minori che vogliono aggirare il divieto si rivolgono ai social network e ai sistemi di messaggistica diretta. Il contrabbando oggi non passa più dalla strada, ma dalle app, dove è molto più difficile da intercettarlo. Le contromisure esistono, da gennaio 2025, infatti, in Italia è vietata la vendita online legale di liquidi di sigarette elettroniche con nicotina, una misura che però non ha neutralizzato il fenomeno: «Oggi la maggior parte del contrabbando avviene sul web, dove l’enforcement è più complesso e dove si muove una microdelinquenza fluida, diffusa e difficile da intercettare». L’intelligenza artificiale può essere di aiuto? «Sì – dice Roccatti – ma serve anche intelligenza naturale. Serve anche una maggiore presenza e reattività umana, l’enforcement deve essere concreto. L’illegalità si muove a piccoli volumi ma è in crescita». La strada maestra da seguire è quella della regolamentazione, ma senza derive ideologiche. Del resto il nostro sistema normativo, che unisce fiscalità, tutela della salute e controlli, è un modello di governance unico in Europa: «In molti ci guardano con interesse da questo punto di vista – conclude -. L’auspicio è che il sistema consolidi la sua eccellenza, continuando a seguire la strada dell’innovazione, respingendo derive ideologiche che penalizzano il settore dello svapo, che invece può rappresentare un’alternativa concreta al fumo tradizionale».
