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Roma al centro del cielo: l’AeroSpace Power Conference 2025 guarda al futuro della difesa

09
Maggio 2025
Di Beatrice Telesio di Toritto

Roma, tra le vetrate futuristiche del centro congressi “La Nuvola”, ha ospitato l’8 e il 9 maggio la seconda edizione dell’AeroSpace Power Conference, uno degli appuntamenti più rilevanti a livello internazionale per chiunque voglia capire dove stia andando – e come stia cambiando – il potere aerospaziale nel mondo. Organizzata dall’Aeronautica Militare italiana con il supporto scientifico dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), la conferenza ha riunito militari, rappresentanti istituzionali, analisti, industrie e accademici, tutti uniti da un obiettivo comune: discutere strategie, tecnologie e scenari futuri in un’epoca in cui parlare di cielo e spazio significa, sempre più, parlare di sicurezza, deterrenza e stabilità globale.

Ad aprire i lavori è stato il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che con parole nette ha inquadrato la posta in gioco: «Dobbiamo prevenire i conflitti, non inseguirli», ha dichiarato, sottolineando come il mondo stia attraversando «una delle fasi più critiche degli ultimi settant’anni». Secondo il Ministro, il potere e la capacità di deterrenza non devono essere solo strumenti reattivi, ma leve di una strategia che garantisca sicurezza e benessere ai cittadini. Un cambio di passo, ha suggerito Crosetto, che richiede anche una nuova visione del ruolo delle forze armate, chiamate a operare in un ambiente sempre più interconnesso, multidimensionale e dominato dalla velocità delle informazioni.

Sul palco dell’AeroSpace Power Conference, accanto a Crosetto, sono intervenuti anche due figure chiave del vertice militare italiano: il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, e il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale Luca Goretti, entrambi protagonisti di riflessioni strategiche di grande rilievo.

Il generale Portolano ha voluto subito sottolineare il valore della conferenza come piattaforma per il confronto tra il mondo militare, quello accademico, l’industria e le istituzioni. «In un contesto operativo sempre più interforze e multidominio, le capacità aerospaziali rappresentano uno dei cardini della superiorità strategica. Questa conferenza ci consente di analizzare in profondità i cambiamenti in atto, condividere lezioni, rafforzare alleanze e soprattutto anticipare le sfide del domani». Il generale ha insistito sull’importanza di un dialogo continuo e sistemico tra gli attori della difesa e quelli del settore tecnologico e industriale, per garantire prontezza operativa e capacità di adattamento a scenari che si evolvono alla velocità dell’innovazione. Non solo: ha ricordato come l’attuale quadro internazionale imponga non solo reattività, ma soprattutto coerenza e lungimiranza nella costruzione della superiorità militare, anche nel dominio spaziale.

Complementare l’intervento del generale Luca Goretti, che ha invece tracciato un quadro più tecnico e operativo del ruolo dell’Aeronautica Militare nel presente e nel futuro. «Non possiamo permetterci di rincorrere la tecnologia: dobbiamo essere parte attiva del suo sviluppo», ha affermato Goretti, evidenziando la necessità di un costante aggiornamento dottrinale e formativo del personale. Secondo il generale, la velocità – intesa non solo come caratteristica delle piattaforme, ma anche come velocità di pensiero, decisione e adattamento – sarà la vera discriminante in eventuali futuri conflitti ad alta intensità. Ha poi posto l’accento sull’importanza della leadership nelle operazioni aerospaziali: una leadership diffusa, capace di assumere decisioni rapide in contesti fluidi, e alimentata da un sistema di formazione che sappia coniugare tradizione e innovazione.

Un filo conduttore ha unito i due interventi: la necessità di consolidare la postura strategica dell’Italia come attore credibile, interoperabile e tecnologicamente avanzato all’interno dell’Alleanza Atlantica e dei nuovi partenariati globali. La posta in gioco è alta, e passa – anche – attraverso conferenze come questa, che contribuiscono a costruire una visione comune tra chi, ogni giorno, lavora per garantire sicurezza, stabilità e libertà nello spazio aereo e oltre.

Nel corso delle due giornate, si sono alternati interventi di rilievo. Il generale Bradley Chance Saltzman, capo delle Operazioni spaziali della United States Space Force, ha aperto il programma dei keynote speaker portando una visione chiara sul dominio spaziale come frontiera cruciale per la sicurezza globale. A seguire, nel primo panel “Strategia e policy”, si è discusso delle implicazioni geopolitiche e delle priorità strategiche dei Paesi NATO in un contesto che vede tornare attuale l’ipotesi di conflitti tra potenze pari, complice anche la guerra in Ucraina e le crescenti tensioni nell’Indo-Pacifico.

Ma non solo sicurezza e dottrina. L’AeroSpace Power Conference ha sorpreso anche per la sua capacità di unire mondi apparentemente lontani. Ne è stato esempio l’intervento di Lorenzo Bertelli, Chief Marketing Officer del Gruppo Prada, che ha raccontato l’esperienza del marchio italiano nel coniugare estetica, sport estremo e innovazione tecnologica, anche in ambito aerospaziale. Una contaminazione che evidenzia quanto le sinergie tra industria civile e militare possano aprire nuove strade.

A chiudere la prima giornata, l’intervento di Masami Oka, responsabile della Gcap International Government Organization, che ha presentato gli sviluppi del Global Combat Air Programme, il progetto trilaterale tra Italia, Regno Unito e Giappone per la realizzazione di un caccia di sesta generazione, simbolo di come l’industria della difesa debba oggi essere anche diplomazia industriale.

Nel corso della conferenza non sono mancati momenti di cooperazione concreta. In particolare, è stato siglato uno Statement of Understanding tra la United States Space Force e l’Aeronautica Militare italiana, volto a rafforzare la collaborazione bilaterale nella sicurezza spaziale. Un gesto simbolico, ma anche operativo, che testimonia la crescente importanza della dimensione spaziale per le future strategie di difesa.

La conferenza si è così confermata come uno spazio prezioso per condividere visioni e rafforzare alleanze, in un ecosistema che mette insieme leadership e tecnologia, dottrina e industria, politica e operazioni. Un mosaico complesso che vede l’Italia, con la sua Aeronautica Militare, ritagliarsi un ruolo sempre più autorevole nel panorama globale, tra Europa, Mediterraneo allargato e oltre.

In un tempo in cui le guerre si combattono anche tra le orbite, e la superiorità si misura con chip, algoritmi e intelligenza artificiale, appuntamenti come l’AeroSpace Power Conference non sono solo vetrine: sono laboratori di futuro. E Roma, per due giorni, ne è stata il cuore pulsante.