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La Giornata dell’Europa, oggi si celebra il coraggio di Schuman
Di Giampiero Cinelli
L’idea di un’Europa integrata politicamente esiste da almeno 75 anni, la giornata ufficiale che ricorda questo anelito ne ha 40. Ricorre proprio il 9 maggio. Quel giorno del 1950 il ministro degli esteri francese Robert Schuman propose al Quai d’Orsay di Parigi di creare la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (Ceca), il primo passo verso l’integrazione economica. All’Europa serviva ravvivare la sua economia dopo la guerra e collaborare su quei materiali fondamentali sembrava la strada giusta. La proposta fu presto accolta da Germania Ovest, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. Nasceva quindi la Comunità Europea del carbone e dell’acciaio, il prodromo della CEE, fino ad arrivare all’UE.
La Festa dell’Europa fu ideata nel 1985 dal Consiglio Europeo, riunito a fine giugno nel castello Sforzesco di Milano, ma per anni l’attenzione sull’Europa politica non è stata quella di adesso. Oggi questa celebrazione chiama tutti a riflettere, sulla base del percorso fatto e delle varie crisi che periodicamente si incontrano. Oggi l’Unione Europea è ancora innanzi tutto una istituzione economica che però si avvale di un Parlamento e di organi con potere legislativo, le cui disposizioni vengono recepite da ben 27 Stati. E i 20 dell’Area Euro addirittura coordinano una valuta comune. Ma chi parla di Europa oggi chiama in causa innanzi tutto un’identità politica e culturale, di fronte a sfide che vanno al di là di obiettivi di sviluppo ma concernono il ruolo nello scacchiere internazionale, le alleanze, la capacità diplomatica. E su quello – gli ultimi eventi lo stanno mostrando – c’è ancora molta disomogeneità.
Certamente l’Europa dei padri fondatori si ispirava a una visione di pace. Oggi il Vecchio Continente è ancora un fattore stabilizzante? In molti lo sperano e le interpretazioni sul piano di riarmo in tal senso sono contrastanti. La pace è oggi quantomai necessaria. Lo ha ribadito ieri anche il nuovo Papa, l’americano Leone XIV, che ha spronato tutti a costruire ponti e dialogo.
Questo disse Schuman nel suo discorso di fondazione della Comunità:
«La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un’Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent’anni antesignana di un’Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L’Europa non è stata fatta : abbiamo avuto la guerra. L’Europa non potrà farsi un una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L’unione delle nazioni esige l’eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l’azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania. A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l’azione su un punto limitato ma decisivo. Il governo francese propone di mettere l’insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un’organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei».
L’ordine europeo al merito
In occasione del 75º anniversario della Dichiarazione di Schuman, l’Ufficio di presidenza del Parlamento Europeo ha deliberato l’istituzione dell’Ordine europeo al merito: si tratta della prima onorificenza civile conferita da un’istituzione dell’Unione Europea. Secondo quanto comunicato in Aula, questa nuova distinzione è pensata per riconoscere chi ha dato un contributo rilevante all’integrazione europea e alla promozione dei suoi valori fondamentali. Mentre tutti gli Stati membri, con l’eccezione dell’Irlanda, prevedono onorificenze nazionali, finora non esisteva un riconoscimento simile a livello comunitario.
