Politica

Governo a rischio su scuola e università

24
Giugno 2020
Di Redazione

Due bombe a orologeria. Sono i dossier scuola e università sul tavolo del Governo del Premier Giuseppe Conte. Su come riapriranno le scuole arrivano le prime notizie e sono preoccupanti. La ministra Azzolina ha prima promesso che dal 1° Settembre (con l'avvio dei corsi di recupero) tutti gli alunni di ogni ordine e grado saranno di nuovo in classe. Poi ieri ha però precisato che dovrà confrontarsi con la Conferenza Unificata, le Regioni, gli Enti locali, i Presidi e gli Uffici Scolastici. 

Intanto l'idea è quella di avere classi divise, entrate scaglionate, sabato scolastico e (almeno per le superiori) lezioni a distanza. Insomma, la Azzolina ha deciso (per il momento) di rinviare la decisione e intanto di avvisare del fatto che le scelte in fatto di responsabilità saranno condivise, magari in nome del principio dell'autonomia scolastica.

Sull'Università abbiamo apprezzato la protesta sui social degli studenti (specialmente i fuori sede) che hanno sottolineato come le discoteche abbiano già riaperto, le loro Aule no. Il Ministro Gaetano Manfredi due mesi fa aveva promesso la riapertura a giugno, poi annunciato settembre, e ora sta già parlando di didattica mista in presenza/da casa fino a febbraio 2021. Sulla sua pagina Facebook Manfredi ha alzato la palla agli studenti, parlando di "altissimo gradimento della didattica a distanza". E così i ragazzi che a spese dei genitori stanno pagando un affitto lontani da casa speranzosi di rientrare in Aula o in laboratorio si sono chiesti: "Che ci faccio qui?". Lo stesso devono aver pensato gli 850 Professori Universitari che hanno inviato una lettera a Manfredi chiedendo la sospensione della "dad" (non si confonda con la mossa "dab") e l'immediato ritorno alle lezioni in presenza.

Intervistato da Radio1 (Un giorno da pecora) Manfredi a chiosato: "La formula che partira' a settembre sara' ibrida, lezioni in aula, gruppi e lezioni a distanza dove ci sono affollamenti molto alti. Abbiamo gia' messo in campo una serie di iniziative concrete. Abbiamo preso dei provvedimenti: l'abbattimento delle tasse per redditi fino a 20mila euro, poi una riduzione sostanziosa delle tasse per i redditi tra 20mila e 30mila euro, agevolazioni per categorie che hanno perso reddito improvvisamente durante la crisi. Il 50 percento degli studenti o non paghera' le tasse o le paghera' in maniera ridotta. Insomma un intervento molto improntate".   

I ragazzi si stanno già facendo due conti: mi conviene mantenere la spesa dell'affitto o magari concentro la mia presenza all'Università solo in alcuni giorni e riduco le spese? Per capirlo bisognerà capire quanto spesso l'Università offrirà loro servzi in presenza.

La sensazione è che sulla ripartenza in presenza a inizio settembre di scuola e università non si giocheranno solo gli ultimi colpi della campagna elettorale estiva per le elezioni regionali, ma un'eventuale doppio sparo a salve o peggio ancora una sorta di caos organizzato potrebbero costare assai cari alle sorti del Governo.

 

Paolo Bozzacchi