Politica

Sereni in audizione: “Italia strategica per la sicurezza in Africa”.

14
Novembre 2021
Di Flavia Iannilli
 

Il Continente africano rappresenta un’area che offre grandi opportunità, sia per lo sviluppo di nuovi settori produttivi che per i progetti legati al PNRR. 

Ma per creare sviluppo bisogna che l’area sia stabile e che la sicurezza sia garantita. Al momento ci sono crisi in atto che preoccupano localizzate nel Corno d’Africa e in particolare in Etiopia. Anche per questo va rilanciato l’impegno italiano per favorire sicurezza e stabilità.

La recente Conferenza Italia – Africa è stata l’occasione per fare sia un punto sullo stato dell’arte delle relazioni tra i due attori internazionali e sia un checkpoint sulla messa in sicurezza dell’Africa. Ne ha parlato la viceministra agli Affari esteri Marina Sereni, in audizione presso la Commissione Esteri del Senato. 

La Sereni ha auspicato che l’Italia si mantenga attiva sul territorio del continente africano, soprattutto nei settori energia e ambiente. L’Italia, d’altronde, è un importante attore per la garanzia di sicurezza in Africa. 

Sereni specifica: “Settimo contributore al bilancio delle operazioni Onu e primo fornitore di Caschi Blu tra i Paesi occidentali, partecipiamo nel continente alla missione Minusma in Mali e a Minurso nel Sahara Occidentale”. In ambito europeo l’Italia contribuisce con circa 500 connazionali, di cui 50 civili, impegnati in Africa a vario titolo. 

Sahel

Le missioni nei Paesi del Sahel in cui l’Italia è coinvolta sono quella “italiana di supporto in Niger-Misin, la francese Barkhane, la Task Force Takuba (partecipata da più Stati europei, tra cui l’Italia) e Minusma in ambito Onu. A queste si affiancano le missioni europee di addestramento: Eutm Mali, Eucap Sahel Mali e Eucap Sahel Niger”. Per quanto riguarda la sicurezza in Mozambico l’Italia parteciperà alla missione di addestramento militare dell’Unione Europea in fase di istituzione, per formare le forze di sicurezza locali in materia di antiterrorismo, protezione dei civili e rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. In Somalia l’Italia partecipa attivamente alle tre missioni europee (Eutm ed Eucap Somalia, Eunavfor Atalanta) e, sul piano bilaterale, con le iniziative di addestramento di parte delle forze di sicurezza somale presso la Base militare italiana di Gibuti.

Libia

Il percorso travagliato delle elezioni in Libia è il focus della Conferenza di Parigi, del 12 novembre co-presieduta da Italia, Francia e Germania, “nella quale si confermerà il sostegno al percorso elettorale, ribadendo la necessità, che da sempre sosteniamo, di trovare una soluzione inclusiva e a guida libica” afferma Sereni. La stabilità del Mediterraneo è assicurata dal Nord Africa, per questo gli obiettivi sono: preservare la scadenza elettorale del 24 dicembre e avviare il ritiro dei mercenari e dei combattenti stranieri dalla Libia. Un procedimento, dichiara Sereni, “in linea con il Piano d’Azione recentemente approvato dalla Commissione Militare Congiunta”. 

Etiopia

L’Unione Europea, gli USA, l’Italia e altri partner sono d’accordo nel sostenere le iniziative internazionali volte a conseguire le priorità che riguardano l’escalation militare in Etiopia. Sereni ne specifica gli obiettivi: “Immediata cessazione delle ostilità, avvio di un urgente processo di dialogo nazionale, incondizionato accesso umanitario alle regioni in conflitto, ritiro delle truppe eritree dal territorio etiope, implementazione dei risultati delle indagini indipendenti sulle violazioni dei diritti umani”. Traguardi reiterati in ogni occasione di dialogo con gli interlocutori Etiopi e nei forum multilaterali. La cooperazione internazionale italiana è stata tra le prime ad agire con uno stanziamento di 6 milioni di euro per interventi di emergenza sul territorio. Inoltre ha partecipato alle operazioni di ponte aereo umanitario coordinate dalle istituzioni europee. So che anche questa Commissione ha in corso un affare assegnato proprio sul Corno d’Africa che “benché avviato prima dell’avvio della crisi etiope – spiega Sereni – potrà certamente fornire utili elementi anche per l’azione di Governo”. 

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